Dati statistici

Dalla lettura dei dati statistici (2019-2023) dei sacramenti della Diocesi di Livorno emerge una Chiesa 1/10! Ovvero che solo uno si dieci frequenta la Chiesa regolarmente partecipando alla Messa. Con un calo dal 2019 (11.31%) al 2023 (9.70%), che in termini assoluti significa 5671 soggetti in meno. Vi è questa tendenza, confermata anche a livello nazionale, di una minor partecipazione dei fedeli, che non ha a che fare con il periodo della pandemia da Covid (dove la frequenza era lievemente maggiore di adesso).

“La Messa è sbiadita” è il recente libro del sociologo Luca Diotallevi che mette in luce la emorragia dei fedeli dalla Messa addirittura a partire dal 1993 ad oggi. Le cause di questo calo, a mio avviso, sono da individuare nella preponderante accentuazione della secolarizzazione di una società tecnologica, che porta sempre più ad un solipsismo individualistico e onnipotente che “non ha bisogno di Dio”. Un soggettivismo che conduce a trovare solo in sé ogni risposta, o non risposta, o al massimo a cercarla nei Social, o nelle “cose da consumare”.

A volte rivolgendosi anche a Dio, ma senza una Chiesa da frequentare. Dio lo si “frequenta” nel proprio Io, senza intermediari. Facendo sì di creare semmai un Dio a “nostra immagine e somiglianza”. Dio “disturba” e frena i desideri del consumismo, che vuole sempre l’uomo e la donna disponibili ad agire d’istinto e senza tanto pensare (lo desidero e  lo voglio!). Quindi Dio se mi serve lo cerco (anche nelle Chiese), se non mi serve (non è un bisogno da soddisfare secondo lo schema del consumismo), non lo cerco e quindi non si frequenta la Chiesa, né si ascolta chi lo propone.

La Messa è seguita prevalentemente da anziani che ad un certo punto del loro avanzare di età (sempre più longevi) sono “costretti” a casa (ed ecco l’importanza dei Media che permette loro di rimanere connessi) pertanto, con questo andamento della popolazione, è probabile che la partecipazione alla Messa subisca nei prossimi anni un calo ancora più consistente. Questa emorragia ricade sui Sacramenti (Battesimo, Comunione e Cresima), che risentono inoltre del cambiamento demografico, che sta portando sempre più alla diminuzione consistente delle fasce giovani (con un sempre più basso tasso di natalità e un continuo incremento di quello di vecchiaia. Tanto che siamo ad un rapporto di un bambino ogni 6 anziani!).

I Battesimi nel 2023 sono stati 471, di cui circa 1 su 3 (29%) dopo il primo anno di età. Una tendenza che si riscontra già da alcuni anni è proprio quella di scegliere di battezzare i figli non subito alla nascita. Indicativamente nel territorio della Diocesi  (Livorno, Collesalvetti, Capraia e  Rosignano Marittimo) possiamo dire che tendenzialmente abbiamo tra i nati ogni anno mediamente 1 battezzato su 3. I matrimoni sono in sensibile contrazione. Solo 116 nell’intera Diocesi nel 2023. Sta incrementando la convivenza che porta anche ad una riduzione del matrimonio civile.  Si preferisce l’unione spontanea che quella certificata dallo Stato (in Comune) e dal Matrimonio in Chiesa. Quello che risalta in modo incisivo dai dati sono invece i funerali celebrati in Chiesa. Nel 2023 sono stati 1798. Fa riflettere questo numero così alto se raffrontato ai battesimi. Pochi nati e tanti morti. Con un calo drastico della popolazione. La morte porta ad un forte richiamo alla Chiesa. Di fronte ad essa nasce il bisogno di trovare un senso alla propria vita che “si perde”. Ecco un indicatore che deve richiamare la  stessa Chiesa e i suoi pastori a riprendere un dialogo con i tanti “che cercano” da soli e hanno invece bisogno di accoglienza e di ascolto per ri-trovare o far emergere quella fede “assopita” e “sconnessa” nel mondo iper connesso, veloce e liquido. C’è bisogno di una nuova  evangelizzazione che porti ascolto e speranza: “Salvatevi: è risorto”, come sottolinea l’ultimo libro di Monsignor Giusti, per ognuno, per tutti! Lontani e vicini, vicini e lontani.