Diocesi
Dalla parola alla Parola
Lo scopo del libro è molto semplice: aiutare a percorrere il cammino che, partendo dalla parola scritta della Bibbia, giunge, per gradi progressivi, all’incontro con la Parola, che è Gesù. Da qui il titolo: Dalla parola alla Parola. Non è un cammino semplice, ma pieno di difficoltà, a cominciare dalla stessa parola biblica, antica, spesso poco comprensibile e perciò bisognosa di spiegazione per capirne il significato. Un’altra difficoltà proviene dal non sapere cosa fare: comprendere quello che la Bibbia dice, va bene, ma poi? Cosa dice quella parola alla mia vita? Forse, però, la difficoltà maggiore proviene da noi stessi, dalla poca disponibilità a percorrere un simile cammino perché sembra arido, inconcludente: non abbiamo tempo e ci sono cose che ai nostri occhi sembrano più importanti. Il libro in questione non risolve certo le difficoltà: offre una riflessione progressiva sulle tappe del cammino che, partendo dalla parola biblica, giungano alla sua conclusione che, come già detto, è la Parola, testimoniata dalla parola della Bibbia. Solo allora la fede cristiana è veramente piena; in caso contrario è solo vaga adesione a formule di fede quali il Credo.
Si può comprendere il contenuto del libro scorrendo il suo indice. Si parte dal cogliere la connessione tra i due termini del titolo: il primo è l’elemento fondamentale della comunicazione umana, il secondo della comunicazione divina (parola e Parola). Oggetto del secondo capitolo è la parola: iniziando con uno sguardo molto sintetico sul linguaggio umano, ci si sofferma a cogliere le caratteristiche del linguaggio biblico. Il terzo capitolo tenta di presentare un discorso sullo Spirito Santo (Lo Spirito e la Parola): la rottura dell’involucro della parola scritta perché manifesti la Parola è possibile solo per la sua azione, di lui che è in comunione con il Verbo sin dall’eternità. Una volta colta l’azione dello Spirito, è possibile dedicarsi alla ricerca di un metodo che permetta il cammino dalla parola alla Parola: è questo l’oggetto del quarto capitolo (Verso la Parola), che sonda i vangeli per trovare in essi indicazioni adeguate. Emerge così una sequenza di verbi che scandisce il cammino verso la Parola: ascoltare, accogliere e comprendere, trattenere e custodire, rimanere. Spinti dallo Spirito, guidati da un metodo, il cammino arriva al suo termine che è la Parola, il Signore Gesù: cosa significa essere dinanzi a lui? A questa domanda tenta di rispondere il quinto capitolo (Dinanzi alla Parola), appoggiandosi ancora una volta sulla parola evangelica. Il discorso tuttavia non è ancora esaurito perché rimane la domanda sui modi con cui la Bibbia può essere letta: a questo è dedicato il sesto capitolo (Modi diversi di lettura). L’ultimo capitolo è una conclusione che risponde alla domanda: cosa fare? Il lettore che sia riuscito ad arrivare sino a questo punto è certamente spaventato: sembra infatti che il rapporto con la Bibbia richieda un grosso impegno mentre non è così, richiede solo disponibilità e pazienza. In appendice si trova uno schema per la lettura triennale di tutta la Bibbia per chi avesse intenzione di incamminarsi in una prima conoscenza del testo biblico.
Il libro è arricchito da otto dipinti di Giancarlo Cocchia, preceduti da una presentazione di Enrica Talà dal titolo «Giancarlo Cocchia: dal reale all’assoluto di Dio». Posti alla fine, essi aiutano a ripercorrere in modo iconografico il cammino di lettura proposto: la centralità della Parola, lo studio della Parola, sequela, custodire la Parola, l’incontro, fecondità, permanenza, eternità.
A proposito del libro di don Paolini, pubblichiamo anche una recensione
Fine biblista, don Paolini, mette a sistema un percorso pastorale di approfondimento che, nel corso degli anni, ha fatto luce sul passaggio che dalla parola sulla Sacra Scrittura si apre alla Parola che è Cristo Gesù. Il libro, sintesi della sua esperienza di studio e di insegnamento, riesce ad accompagnare il lettore, più o meno esperto, in un cammino progressivo di conoscenze e consapevolezze circa la connessione tra la parola umana e quella divina; affronta le caratteristiche e la ricchezza del linguaggio biblico, l’azione dello Spirito Santo che genera la Parola e che suscita nel credente la comprensione della sua lettura ed attualizzazione. Il percorso continua armoniosamente “verso” e “dinanzi” la Parola che è Gesù; segue poi una disamina sui vari modi di leggere la Bibbia e uno schema per coloro che volessero affrontare una lettura triennale del testo biblico, per uscire “dalla logica umana” ed entrare nella logica divina” (PG.Paolini) ma soprattutto per fare esperienza reale della vicinanza di Dio nella quotidianità.
Il testo è arricchito dai dipinti del Maestro Giancarlo Cocchia per ripercorrere in modo iconografico il cammino di lettura proposto dall’autore. Sono preceduti da una mia presentazione: “inducono dunque a “fare pausa” dinanzi alla Parola e invitano al raccoglimento; la loro visione è proposta per un bilancio spirituale e della propria vita guardando a quelle figure che la mano del pittore ha reso “faro”, orientamento, vicinanza. Il messaggio estetico diventa così etico: può accrescere la consapevolezza e il coraggio di sperimentare, nonostante le asperità e le fragilità, la maturazione della propria fede. La loro interpretazione, scarna di sottolineature tecniche, è volutamente orientata verso una antropologia teologica in cui l’ ‘incontenibile attesa di una bellezza che salvi’, sia attesa della trasfigurazione del mondo che nei frammenti visibili del già, serbi il non ancora Invisibile della risurrezione come promessa del Regno di Dio”.
Enrica Talà