Dal 20 al 25 agosto

Nella Fiera di Rimini dal 20 al 25 agosto si terrà la quarantatreesima edizione del Meeting con il titolo: Una passione per l’uomo. Frase tratta dall’intervento al Meeting del 1985 di Don Giussani, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita. “L’uomo non è un idea”, don Giussani mette in fila i gesti di attenzione da parte Gesù verso le persone semplici che gli venivano incontro. “Così è sorto nel mondo il senso di rispetto, della venerazione, dell’attaccamento, dell’amore, della fiducia, della responsabilità verso la persona. Altrimenti non si può capire il cristianesimo. Ma forse noi stessi non lo comprendiamo, pur tentando di viverlo, perché non partecipiamo di questa sua origine”. Partecipare dell’origine del cristianesimo significa condividere questo amore all’uomo, senza precondizioni.

Il Meeting sarà ricco di incontri, mostre, spettacoli diffusi in diretta tramite i canali digitali. Numerose le testimonianze drammatiche del conflitto in Ucraina, «dando spazio anche alle voci della cultura russa più sensibili alla tragedia che si sta verificando».

Il titolo e il tema della 43ª edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, domenica 21 agosto, avrà come protagonista il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi sarà presente mercoledì 24 agosto. Il Commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni, il 20 agosto sul futuro dell’Europa.

Molte gli incontri sulle nuove sfide per l’economia dovute all’aumento del costo dell’energia a causa della guerra e alla conseguente accelerazione verso una transizione ecologica.

Altri argomenti che avranno particolare rilevo saranno l’educazione, la famiglia e la scuola in una situazione sociale contraddistinta da fragilità esistenziali e da tante domande di senso.

Tredici le mostre su temi diversi, in primis “Giussani 100”. Per il «centenario della nascita di Don Giussani: era impensabile che oltre agli incontri su di lui, non ci fosse un punto fisico da vedere e visitare».  Alessandro Vitez, responsabile mostre del Meeting, così racconta: «Nelle mostre non vogliamo tanto analizzare cosa voglia dire “essere appassionato all’uomo”, ma capire qual è l’attrattiva che ci muove quando, nell’impatto con i problemi e le circostanze, scopriamo qualcosa che ci rende più vivi, più attenti. Vorremo che i visitatori potessero incontrare persone appassionate a quello che fanno, per appassionarsi a loro volta».  Alcuni esempi: il percorso realizzato dalle Famiglie per l’accoglienza, che quest’anno festeggiano i quarant’anni di attività. “Se voglio, voglio l’infinito” dedicata allo scrittore portoghese Fernando Pessoa nata dall’«esperienza di un gruppo di studenti universitari che hanno incontrato lui e le opere, ne sono rimasti colpiti e hanno lavorato per approfondire questo contraccolpo su di sé».

All’attualità stretta, e alla Russia di Putin, guarda “Uomini nonostante tutto”, un racconto ricco di testimonianze e documenti dedicato a Memorial, l’organizzazione pubblica indipendente nata nel 1989 per custodire la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche (tra i fondatori Abdrej Sacharov) e liquidata dal governo nel dicembre 2021. Il tema di fondo è il rapporto tra il potere e la persona, tra un sistema costruito per annichilire la libertà e la resistenza irriducibile di chi non «rinuncia ad essere vivo».

Le altre mostre spaziano dall’arte di “Gino Severini” alle opere di sei protagonisti del Novecento italiano esplorate in “Da Martini a Guttuso”; da “Ascoli, scritta nella pietra” alle scampagnate di Giovannino Guareschi sulla Via Emilia (“Route 77, tre anni dopo”); fino alla figura di Don Emilio de Roja, sacerdote friulano che ha dedicato la vita ai ragazzi difficili (“Costruire sempre”).

Il Meeting di Rimini è pertanto un luogo dove un visitatore può vedere «la bellezza insita nelle cose, che rimanda a qualcosa che va oltre, al di là delle cose stesse».