Come una partita a poker

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Il Vangelo di oggi è l’esempio perfetto di una partita a poker per la salvezza dell’anima: di fronte al fratello che commette una colpa, afferma Gesù, non ci è lecito abbandonare la partita. Piuttosto, per il bene di entrambi, bisogna subito rilanciare la posta in gioco: dapprima da soli, faccia a faccia, poi con un gruppo di persone che aiutino a ragionare, infine la comunità stessa deve essere coinvolta per salvare quella persona. Se nemmeno questo rilancio funziona, bisogna giocare come contro i pubblicani: come? Questo ce lo farà vedere Gesù stesso tra pochi giorni, con lo stesso apostolo Matteo come protagonista… Un primo indizio, però, subito ce lo fornisce: supplicare il Padre nostro con una preghiera di comune accordo. Il battesimo ci rende tutti figli di Dio e fratelli tra di noi, il Padre che abbiamo nei cieli non rifiuterà la richiesta dei suoi figli fatta con amore e necessità. Ecco come legare e sciogliere i brutti nodi della vita: con i nostri fratelli con cui  condividiamo il Sangue del Signore Gesù, che diviene nostro sangue.