Diocesi
Come strumenti nelle mani di Dio
Nella chiesa di San Martino a Salviano le Maestre Pie Venerini hanno ricordato i 70 anni della loro presenza educativa a Livorno. Le Maestre sono venute a Salviano nel 1949 e in quel faticoso dopoguerra oltre ad occuparsi dei bambini avevano aperto una mensa per i più bisognosi. Oggi hanno voluto rammentare la Canonizzazione della loro fondatrice, suor Rosa Venerini, insieme all’anniversario dell’apertura della loro casa, con una concelebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Raffaello Schiavone insieme al vicario don Italo Caciagli.
In apertura del rito che ha avuto come preludio la sfilata dei bambini che hanno deposto ai piedi dell’altare una rosa, don Raffaello ha iniziato dicendo: “secoli fa una giovinetta seguì la propria intuizione e aprì una nuova strada: era Rosa Venerini! Oggi le suore che hanno seguito il suo carisma sono qui insieme a noi e vengono a ringraziare il Signore. Esse hanno proseguito un opera, una testimonianza religiosa e sociale, che ha inciso profondamente sul nostro territorio. Tutto questo ci dice -ha concluso don Raffaello- che “quando rispondiamo al Signore i frutti vengono sempre”.
La liturgia della Parola nella Messa si è sviluppata attraverso il Secondo libro dei Re, la Seconda lettera di San Paolo a Timoteo e con un brano del Vangelo di Luca. Don Raffaello nel raccordare i tre momenti e con l’attualizzarli con l’esperienza delle Maestre Pie non ha mancato di sottolineare la significativa importanza dei numeri 7 e 70, infatti Naaman si immerge nel Giordano per 7 volte e viene messo in correlazione con il 70 per cui “le suore si sono immerse nel loro battesimo e conservano ancora oggi la loro freschezza”. “Ma chi trasforma realmente è solo il Signore, noi siamo solamente degli umili strumenti nelle sue mani”. Dall’episodio dei lebbrosi don Raffaello ha tratto la conseguenza che come i lebbrosi vengono liberati dalla loro malattia così le suore liberano i bambini dall’ignoranza, li aiutano a crescere forti sia intellettualmente che spiritualmente per affrontare la vita. Gesù fa in modo che gli uomini si fidino di Lui, spetta allora anche alle suore “indicare un cammino di fiducia”, “di essere maestre per indicare la strada giusta”, da far percepire a tutti “con quella passione” di cui si anima San Paolo. “Come significativi strumenti nelle mani di Dio, siate sempre più generose e in comunione con gli altri, sempre nella vostra coerenza di vita come mezzo per incontrare il Signore, così le generazioni future potranno attingere dalla vostra testimonianza”.
Al termine del rito suor Giovanna, a nome di tutte le consorelle, insieme a suor Giuseppina, non presente, ha ringraziato tutti i presenti alla commemorazione. Il 70° anniversario ha ancora un ampio programma con eventi sia a febbraio che a marzo, mentre giovedì 7 maggio 2020 si terrà la celebrazione conclusiva con la presenza del Vescovo mons. Simone Giusti.