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Cinema e teatro a Livorno
A cura del Circolo culturale “Il Centro” si è tenuto un interessante incontro sul tema: “Cinema e teatro a Livorno, ieri, oggi, domani”. Il Presidente del Circolo, Fabio Del Nista, ha ringraziato Roberto Pullerà, responsabile culturale della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci per aver messo a disposizione la struttura della Banca che “ospita i nostri incontri con grande generosità”, e da parte del dottor Pullerà la risposta è stata: “questa è casa vostra!”.
L’incontro ha avuto come “mattatore” l’imprenditore cinematografico e teatrale Giovanni Lippi, che ha esordito ricordando che il titolo dell’incontro era lo stesso dell’omonimo film di Vittorio De Sica con Sofia Loren e Marcello Mastroianni, “il film più bello della commedia all’italiana”.
Ha poi rammentato che Livorno fu la prima città italiana in cui vennero i fratelli Lumière a rappresentare il loro spettacolo, questo perché i cinema-teatro livornesi erano molto grandi e avevano più posti della stessa New York. Nel dopo guerra Livorno divenne la decima piazza d’Italia per la vendita dei biglietti, ora è la sessantesima!
Riandando al passato, Lippi ha messo in evidenza che quando vennero i Lumiere a Livorno, il momento era quello della “Belle Èpoque”, era attivo lo stabilimento del Corallo e c’erano i migliori ristoranti come quello dei “I maccheroni”, in pratica la città poteva essere “una Parigi sul mare”.
Tutti i cinema avevano un teatro, solo il Metropol e l’Odeon non l’avevano. Famoso è stato il Politeama poi è venuta La Gran Guardia. Ho trovato -ha aggiunto- un vecchio borderò del primo Odeon in cui risultava che aveva venduto ben17 mila biglietti!.
Dal punto di vista politica si può affermare che Giulio Andreotti è stato l’uomo che più ha aiutato il cinema. Livorno ha amato il cinema in modo particolare, il successo al botteghino dei film interpretati da John Wayne e da altri attori famosi era dovuto al fatto che i livornesi “volevano vivere come gli americani anche se la pensavano come i russi”.
L’attore e regista Emanuele Barresi è intervenuto per dire che la famiglia Lippi è stata quella “che ha fatto il cinema” a Livorno. Ha preso poi la parola il regista livornese, ultra novantenne, Amasi Damiani che fin da piccolo entrava al cinema “attraverso un buco in una rete” e che è diventato poi aiuto regista del grande Roberto Rossellini. Ha raccontato, con spirito umoristico, che lo divenne quando nel 1948 Rossellini girava il film “La macchina ammazza cattivi”. Amasi gli si mise dietro quando girava, era diventato la sua ombra, tanto che Rossellini, incuriosito, gli chiese cosa volesse, gli rispose che voleva essere il suo aiuto regista. Rossellini ne aveva già tre! Ma lo prese a buon volere, gli diede da mangiare e da dormire, e fu così che divenne il suo quarto aiuto!
Barresi ha poi reso noto che dal libro di Giovanni Lippi “La Gran Guardia. Cinquant’anni di storia di Livorno”, ne era stato tratto un documentario presentato dalla Ramazzotti. Lippi ha raccontato così la storia della famiglia Marinari-Lippi, partendo dal bisnonno che era innamorato del varietà “ma anche delle ballerine”, al nonno che intervenne sul Ministro Andreotti per l’agibilità del cinema “I 4 Mori” il cui archivio è purtroppo sparito. Lippi ha messo in risalto che per due film proiettati alla Gran Guardia: “Rocco e i suoi fratelli” e “Il dottor Zivago” furono venduti 3500 biglietti. Barresi ha anche evidenziato che a Livorno sono stati girati parecchi film e che la città era amata dai direttori della fotografia proprio per la sua luce particolare, ha anche detto che in alcune sale cinematografiche il telone veniva collocato a metà della sala , per cui gli spettatori potevano collocarsi o davanti o dietro “ma chi vedeva il film al contrario pagava mezzo biglietto”. Lippi ha ancora detto che “il cinema del futuro è destinato a cambiare”, oggi in città si sente che manca qualcosa anche perché la multisala a Porta a terra è un po’ decentrata e tra quelle italiane è una delle peggiori per gli incassi, mentre “I 4 Mori” dovrebbero essere meglio organizzati, anche la recente pandemia ha avuto un impatto negativo sugli spettatori. Per quanto riguarda le Arene estive “quello non è cinema, è prendere il fresco”.
Rispondendo ad alcune domande poste da Del Nista, Lippi ha chiarito che gli spettacoli teatrali oggi sono diventati una cosa impossibile a causa dei costi enormi, l’unica piazza che funziona sempre è quella di Napoli, si deve aggiungere il fatto che gli artisti più noti sono scomparsi, si può dire che il solo rimasto in attività sia Lavia. Per quanto riguarda gli studi della Pisorno, oggi non sarebbero più possibile utilizzarli e sono stati definitivamente penalizzati da interessi immobiliari che non sono andati a buon fine.