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Ci ha lasciato Mario Mancioli
Il 7 maggio è morto il socio senyor della sezione AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici )”Otello Moggi” di Livorno. Ha lasciato sgomento l’associazionismo livornese, il sindacato CISLSCUOLA, il mondo delle Aggregazioni Laicali. Ciascun settore gli deve molto; la sua è stata una testimonianza generosa, competente, trasparente, costante. Ha rappresentato con la sua personalità vitale, la solidità della radice e della memoria storica associativa, sindacale, diocesana. In occasione del Conferenza Regionale Aimc, che si doveva effettuare a Livorno nel mese di marzo, poi annullata causa emergenza COVID 19, la sezione labronica lo aveva proposto per un premio speciale per presenza significativa e la fedeltà.
Classe 1925, insegnante e successivamente segretario amministrativo presso la scuola elementare “Pilo Albertelli” di Livorno, è socio AIMC dal 1953; ricopre subito ruoli di responsabilità provinciali e nazionali per i quali sarà impegnato fino al 2000.
Nel 1962 divine anche segretario Provinciale Sinascel: come sindacalista e formatore, coniugando e armonizzando le specificità CISL e dell’AIMC, si occuperà dei docenti per molto tempo con competenza e affabilità. Alla sua capacità organizzativa è dovuto il radicamento dell’AIMC in territorio labronico e in provincia, in particolare all’isola d’Elba, in tempi sociali non facili. Per la militanza in Azione Cattolica, la generosità del suo impegno laicale e la conoscenza del Magistero sociale della Chiesa, viene anche chiamato, negli anni Novanta, a dirigere la Scuola Diocesana di Politica diocesana.
Fino al 1995 è presidente del Consiglio Provinciale Scolastico.
Recentemente aveva scritto “I doni della vita”, un libretto agile per i nipoti in cui ripercorre il suo percorso umano e professionale; se l’esperienza in AIMC e per l’AIMC è stato da lui vissuto come un dono, possiamo dire che Mario è stato un dono per l’AIMC, per il territorio livornese, per la diocesi. Disponibile al dialogo e all’incontro, dispensatore di consigli e buone pratiche, ottimo conoscitore delle vicende sociali, amministrative e diocesane, è stato “faro” per molte generazioni di insegnanti e laici.
Uno degli incontri più importanti sottolineati nel libro di Mancioli è quello, nel 1981, con Papa Giovanni Paolo II. Dal momento in cui Wojtyla è stato proclamato santo, gli è diventato guida spirituale, riferimento luminoso nella preghiera quotidiana, accompagnatore nel percorso non facile della malattia che tuttavia non gli ha precluso di mantenere sinceri, cordiali, significativi rapporti associativi e di amicizia. Il mondo della scuola e del sindacato, lo ricorda affettuosamente e fraternamente con estrema gratitudine.
Enrica Talà -Consigliere Nazionale AIMC
Sandra Cavallini- Presidente Provinciale AIMC