Carlo Acutis, raccontato da web e social

La devozione al beato dei millennial

Viene spesso indicato come il futuro “patrono di Internet” Carlo Acutis, il ragazzo milanese che il 12 ottobre 2006, a soli 15 anni, moriva per una leucemia fulminante, non prima, però, di aver testimoniato con entusiasmo la fede in Cristo e il proprio desiderio di santità. Santità ormai a breve distanza, dal momento che, dopo il riconoscimento del miracolo attribuito alla sua intercessione, siamo in attesa di conoscere la data di canonizzazione di Carlo, beatificato ad Assisi nel 2020.

Il primo santo “millennial” ha vissuto pienamente la sua epoca, quella del web e dei personal computer, facendosi primo interprete di un’evangelizzazione mediata dai nuovi strumenti informatici. Catechista a soli undici anni di età, Acutis capì con grande anticipo il potenziale delle tecnologie digitali nella formazione, anche cristiana, dei più piccoli. Il suo più interessante contributo, in questo senso, fu la realizzazione di alcune mostre online, la prima delle quali fu dedicata ai miracoli eucaristici. L’idea riscosse enorme successo e negli anni è stata diffusa in migliaia di parrocchie in tutto il mondo, oltre che in università e Santuari mariani.

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