Betlemme, deserto di Giuda e Gerusalemme

Giornata dedicata a Betlemme il luogo della nascita di Gesù ma anche la località dove Erode aveva costruito la sua reggia imponente; aveva nelle suoi alloggiamenti un teatro, una fortezza, un palazzo ai piedi di una collina sventrata per costruirvi cisterne di acqua e una residenza estiva in alto alla collina dove poter intrattenere i propri ospiti nelle giornate torride estive palestinesi; era una fortezza che traguardava con Masada e Macheronte. Vicina a Gerusalemme ma al tempo stesso fortificata in caso di rivolta.Una reggia di cui parlava lo scrittore romano Giuseppe Flavio. Il tempo, il deserto, la polvere, avevano fatto cadere nel mito la fantastica reggia di Erode il grande. Padre Corvo un archeologo francescano, con l’aiuto del ministero degli esteri italiano, l’ha fatta rivivere scoprendo il sito e avviando gli scavi archeologici poi continuati dal ministero dei beni culturali israeliano. La giornata ovviamente ha però avuto il suo baricentro al campo dei pastori e poi alla basilica della Natività dove si è manifestato il mistero dell’incarnazione.

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Giornata dedicata al giordano e al deserto di Giuda.I pellegrini lasciata Betlemme sono andati al luogo del battesimo di Gesù a Betania oltre il Giordano.Dalle foto si può vedere le antiche chiese che affollano quella riva. Gli archeologi hanno ritrovato l’antico sito dove Giovanni battezzava, vi era stato costruita prima una chiesa bizantina e poi crociata, il tutto andato distrutto con le varie invasioni. Fatta la memoria del battesimo e pellegrini si sono poi diretti al sito del ritrovamento dei rotoli di Qumram e a visitare i resti della cittadina che ivi sorgeva.Alcuni studiosi sostengono che fosse il luogo dell’antico monastero degli Esseni. Sempre il deserto ha accompagnato i pellegrini i quali si sono immersi in esso vivendo un momento di preghiera nel silenzio rumoroso e ventoso del deserto di Giuda, facendo memoria della delle tentazioni di Cristo in esso.Vivere le pagine del Vangelo nei luoghi dove esse si sono adempiute è quanto mai coinvolgente, come quando i pellegrini tornando verso Gerusalemme si sono ritrovati alla locanda del buon samaritano, oggi una chiesa latina che sorge sopra i resti di una chiesa bizantina.Tutto parla in Terra Santa ed esorta a credere e a convertirsi al Vangelo.

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Gerusalemme, Gerusalemme se tu ti fossi resa conto del giorno e dell’ora in cui sei stata visitata… queste parole che richiamano un testo evangelico fanno capire lo stato di prostrazione in cui versa Gerusalemme. Uno stato di guerra continua, in una violenza prolungata, in una faida indefinita che miete continuamente nuove vittime. Eppure questa è la città eletta, questa è la città di Dio, questa è la città che prefigura la Gerusalemme celeste ma attualmente siamo nella tribolazione nel conflitto, nella lotta contro il male, contro il demonio, contro Satana e questa città ne è l’emblema di questa Situazione paradossale dove luce e tenebre vita e morte si fronteggiano. Da una parte il Santo sepolcro, la spianata del Tempio la moschea di Omar che richiamano la fede di moltitudine di popoli, dall’altra le inferiate ovunque presenti che ti dicono che la violenza ancora è signore e padrona; come la morte va sconfitta e ciò richiede il nostro impegno.

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