Beata una famiglia uccisa dai nazisti

A pochi giorni dal Natale la Chiesa arricchisce il suo “albo d’oro”, quello della santità, con una nuova serie di venerabili e di prossimi beati. I nomi sono contenuti nei decreti di cui il Papa ha autorizzato ieri la promulgazione, ricevendo in udienza il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero della cause dei santi.

Per quanto riguarda coloro che saranno presto beatificati, colpiscono i 9 appartenenti alla famiglia polacca Ulma, sterminata dai nazisti. Józef Ulma, nato nel 1900, vivaista e apicoltore, e sua moglie Wiktoria Niemczak, nata nel 1912, abitavano a Markowa, paese nella Polonia sud orientale che contava una piccola presenza ebraica. Avevano sei figli – Stanisława di 8 anni, Barbara di 6, Władysław di 5, Franciszek di 4, Antoni di 3, Maria di un anno e mezzo – più un settimo nel grembo materno.

La famiglia diede rifugio a 8 ebrei. Tramite una soffiata i tedeschi lo vennero a sapere e la mattina del 24 marzo 1944 fecero irruzione nella fattoria degli Ulma: prima uccisero gli ebrei, poi Józef e Wiktoria, quindi, per un’ultima, agghiacciante lezione alla popolazione locale, i loro figli. Per il bambino ancora in gestazione è stato riconosciuto il battesimo di sangue. Tutti sono stati dichiarati martiri. Nel 1995 la famiglia Ulma è stata inserita nell’elenco dei Giusti della nazioni dallo Yad Vahem, il memoriale dell’Olocausto in Israele.

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