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Bambini, ora qualcosa si muove
I bambini sono tra i più esposti alle conseguenze psicologiche e sociali dell’isolamento. Per aiutarli a uscire di casa per attività di svago in tutta sicurezza arrivano 35 milioni a sostegno dei centri estivi, delle associazioni di volontariato e delle reti di sostegno alle famiglie. Lo ha annunciato la ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti, anche per venire incontro alle esigenze di quei papà e quelle mamme che, quando scatterà la “fase 2”, dovranno tornare al lavoro. La contemporanea chiusura delle scuole (ormai pressoché certa la proroga) crea problemi. Che si sommano alla forzata chiusura in casa e alle poche possibilità di uscire, con i distinguo sulle passeggiate con i figli, da fare un genitore per volta e vicino all’abitazione.
Allo stesso tempo un gruppo di parlamentari di maggioranza ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per chiedere un incontro e illustrare una serie di proposte e arrivare a un “decreto bambini” da agganciare al “dl aprile”. «Così come si sta facendo moltissimo sul piano dell’istruzione e della continuità scolastica, è necessario salvaguardare anche le altre componenti della vita delle nostre bambine e dei nostri bambini: la dimensione emotiva, la socialità, il gioco, la scoperta», scrivono in una nota i dem Paola Boldrini, Vanna Iori, Rosa Maria Di Giorgi, Flavia Piccoli Nardelli e Paolo Siani. Insieme ai pentastellati Michela Montevecchi, Vittoria Casa, Paolo Lattanzio e alla deputata del gruppo Misto Emanuela Rossini. I promotori sono in contatto con una serie di associazioni che hanno dato vita alla petizione online “Che impatto avrà l’isolamento sui bambini invisibili?”, che è anche il titolo di un appello inviato a Conte per chiedere interventi urgenti in favore dei bambini e ragazzi più fragili. Come i 450mila in carico ai servizi sociali, tra i quali 91mila a causa di maltrattamenti in famiglia. Anche Save the Children ha rilanciato l’allarme del segretario dell’Onu Antonio Guterres, sottolineando che nel mondo l’epidemia potrebbe causare sofferenza a milioni di bambini nei prossimi anni.
Il coinvolgimento del Terzo settore
I bandi messi in campo da Bonetti, che partiranno a metà maggio, hanno lo scopo di coinvolgere il Terzo settore nell’affiancamento dei genitori. Per iniziative che dovranno essere progettate «in tempi, modi e spazi nuovi, in tutta sicurezza». E allo stesso tempo «insegnare ai bambini una modalità di gioco diversa, magari, se necessario, indossando dispositivi di protezione individuale». Ciò richiederà «più presenza di personale per poter lavorare in piccoli gruppi», spiega la ministra. Ma soprattutto non costerà molto, o forse addirittura nulla, alle tasche dei genitori: «Vorrei sollevare le famiglie il più possibile dal dover pagare visto il momento o arrivare a restituire loro la quota che pagheranno». Il ministero fornirà a centri estivi, associazioni e Terzo settore indicazioni per «reinventarsi», seguendo le indicazioni di tipo sanitario, «ma anche pedagogico, per aiutare ai bambini ad affrontare questa situazione».
Bonetti difende l’idea di riaprire, appena possibile, i parchi ai bambini e ai giovani con spazi contingentati e personale che controlli l’ingresso. «Perché – spiega – penso anche alle famiglie con bambini che per due mesi hanno vissuto senza spazi esterni o non hanno la luce in casa che scandisce il passare del tempo». Anche davanti alla cautela espressa dal presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, perché «si rischia di contagiare i nonni», la ministra non demorde: «L’accesso ai parchi va affrontato con la lucidità scientifica e l’attivazione della responsabilità politica». Insomma, non si può restare a casa per il tempo che ci vorrà per debellare il virus, «ciò significherebbe rimanere in casa per anni». Bisogna «fare la fatica di riorganizzare le nostra vita sulla base di nuove indicazioni, evitando che il contagio colpisca i più fragili ma anche garantendo i diritti dei bambini». Parte importante nell’aiuto alle famiglie è anche il congedo parentale straordinario, che Bonetti ha chiesto di prolungare di 15 giorni (per un genitore) al momento della proroga della chiusura scolastica. «Di pari passo vanno il sostegno economico per le babysitter e l’assegno per tutto il 2020 per i figli minori di 14 anni».