Approvato il nuovo statuto della Rete Mondiale di Preghiera del Papa

Il nuovo statuto della Fondazione Vaticana “Rete Mondiale di Preghiera del Papa”, approvato da Papa Francesco il primo luglio di quest’anno e reso pubblico oggi, conferma l’apertura alla dimensione universale dell’iniziativa nata dalla Compagnia di Gesù e sempre affidata ai Gesuiti, che la mette al servizio di ogni Chiesa particolare nel mondo. Ma inserisce, rispetto allo statuto del 2020, la Segreteria per l’Economia come responsabile dell’approvazione finale dei bilanci, preventivo e consultivo, e della nomina del revisore unico, compiti prima affidati alla Segreteria di Stato.

Un’ iniziativa del 1844 per la formazione del Gesuiti

La Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ricorda lo statuto, si è sviluppata dall’iniziativa originale dell’Apostolato della Preghiera, nato in Francia nel 1844, dal gesuita padre François-Xavier Gautrelet, e inizialmente indirizzato ai giovani gesuiti durante la formazione iniziale. Un’iniziativa che è cresciuta velocemente come apostolato di preghiera per la missione della Chiesa, raggiungendo allora circa 13 milioni di soci in molti Paesi. Successivamente, nel 1915, è nata, come sua sezione giovanile, la Crociata Eucaristica, oggi Movimento Eucaristico Giovanile. Negli anni, e attraverso diversi statuti, l’Apostolato della Preghiera è diventato sempre più un servizio della Santa Sede vicino alla preghiera per le intenzioni del Santo Padre (come voluto specialmente da Leone XIII e Pio XI).

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