Appello di aiuto dal Libano

Padre Damiano chiede generosità per le popolazioni vittime della guerra

Nel Centro-Sud del Libano, da una decina di giorni, si assiste a bombardamenti a non finire, insieme all’inizio di un’operazione militare via terra nel Sud del Paese. L’autostrada e’ percorsa soltanto in direzione Beirut. La nostra missione si trova in mezzo a alcune zone bombardate, distanti 15 chilometri in direzione Beirut e Sidone. In una settimana il numero degli sfollati è raddoppiato rispetto all’inizio del conflitto. L’alto rappresentante UE Joseph Borrel scrive che coloro che fuggono dalla guerra ad oggi sono circa 1 milione. Hanno bisogno di tutto, acqua, elettricità, cibo, vestiti, perché moltissimi sono fuggiti soltanto con quello che avevano addosso. 

Gli edifici pubblici come ad esempio le scuole, chiese, accolgono famiglie sfollate, che dormono per terra o su materassi da ginnastica senza lenzuola e cuscini,  disponibili solo per un quarto dei presenti. Scarseggiano il cibo e la corrente elettrica.

 I volontari di Oui pour la Vie cercano di essere vicini al dolore di tutti. È sempre bello vedere che, se anche questi gruppi quarant’anni fa erano nemici, oggi i poveri di ogni appartenenza frequentano tutti insieme le nostre strutture: cucina, scuola e centro sanitario. Gli aiuti che arrivano sono veramente insufficienti. Il pane, che fino a qualche settimana fa si acquistava a 50.000 lire libanesi, oggi ne costa 115.000. 

SI CHIEDONO AIUTI E PUBBLICITÀ
Una bambina di 7 anni, che ha perduto in questa guerra tutta la sua famiglia composta da 6 persone, chiede il gelato solo nel pomeriggio perché sua madre glielo faceva ogni giorno. 

Un marito, che ha perso la moglie quando era incinta di 4 mesi, tiene con sé il pigiama del suo bambino perché gli da’ pace e lo aiuta a pregare. 

I bambini della nostra scuola di Oui pour la Vie sono andati, con tutti i loro giocattoli, ad offrirli ai bambini rifugiati e hanno giocato insieme ogni giorno nelle scuole e per le
strade. 
Le donne aiutate dalla nostra associazione hanno cominciato a fare amicizia con le donne rifugiate appartenenti a gruppi che quarant’anni fa hanno massacrato il nostro paese, e le hanno invitate a casa loro per un caffè e per parlare un po’ di tutto.
Alcune di queste invitano le nuove arrivate a cucinare specialità del sud e le offrono opportunità di piccoli servizi, cercano di mostrare loro tutto l’affetto possibile, ma nello stesso tempo le pagano per il loro impegno, perché si sentano rispettate nella loro dignità. 
La gravità di questa situazione unita al costante rischio di un allargamento del conflitto in corso a tutto il Paese, ci portano a fare appello alla generosità per il sostegno di popolazioni già in grave miseria, che non possono sopportare una nuova guerra.


Per testimonianze in Italia tel 333/5473721 pdamianolibano@gmail.com Per inviare
offerte: Bonifico sul conto: Oui pour la Vie, presso Unicredit Cascina (PI). IBAN:
IT94Q0200870951000105404518; (BIC-Swift: UNCRITM1G05 se richiesto).
Indicate nella causale del bonifico il vostro email / telefono cell e avvisateci dell’offerta scrivendo a info@ouipourlavielb.com. Grazie.
P. Damiano Puccini.