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Andrea Ganna: omosessualità ben oltre la genetica
«Non esiste ‘un solo gene dell’omosessualità’. Cioè un gene con un effetto elevato. Ma ce ne sono molti, con effetti molto ridotti. Anche messi tutti assieme questi geni non possono determinare l’orientamento sessuale. In totale spiegano il 25% della variabilità nell’orientamento sessuale. In linea con altri tratti comportamentali». Lo racconta Andrea Ganna, italiano, che ha coordinato il lavoro di un’equipe internazionale presso il Broad Institute di Mit e Harvard, negli Stati Uniti. Gli scienziati hanno lavorato per mesi con l’obiettivo di realizzare il più ampio studio genetico sul tema, grazie a un campione di oltre mezzo milione di persone presenti in due grandi banche genetiche, la britannica Uk Biobank e la statunitense 23andMe. «È stato realizzato così uno screening di tutto il genoma, esaminando milioni di marcatori genetici per vedere quali potessero essere associati al comportamento sessuale delle persone», spiega il ricercatore che nel frattempo è passato al Laboratorio europeo di biologia molecolare a Helsinki.
leggi i risultati della ricerca https://www.avvenire.it/vita/pagine/omosessualita-oltre-la-genetica-la-nuova-ricerca
Qual era il vostro obiettivo?Sappiamo che la genetica non è l’unico fattore che influenza il comportamento, l’identità o l’orientamento sessuale. La sessualità umana, come altri tratti umani, è il frutto di un complesso mix di fattori genetici, influenze ambientali ed esperienze di vita. Il nostro scopo era utilizzare le informazioni genetiche per comprendere meglio il comportamento omosessuale. Volevamo capire in che misura le differenze tra il comportamento sessuale delle persone si possono spiegare con i marcatori del Dna. Inoltre volevamo comprendere meglio la complessità dell’orientamento sessuale, esplorando le differenze genetiche tra femmine e maschi; tra comportamento, attrazione e identità; e tra diversi comportamenti sessuali.
Dallo studio emergono cinque variabili genetiche che, a vostro parere, risultano legate in modo statisticamente significativo all’omosessualità, ma di cui ancora non si conosce bene la funzione. Che significato attribuire a questi dati?È importante ricordare che le varianti genetiche da sole non definiscono il comportamento sessuale di qualcuno. I tratti comportamentali, come il comportamento e l’orientamento sessuale, sono solo parzialmente determinati da fattori genetici in natura. Sono modellati da centinaia o migliaia di varianti genetiche, ognuna con un effetto molto piccolo, ma sono anche modellate in gran parte dall’ambiente e dalle esperienze di vita di una persona. Possiamo quindi affermare con sicurezza che non esiste un singolo determinante genetico né un singolo gene responsabile del comportamento o dell’orientamento sessuale dello stesso sesso. Nella misura in cui la sessualità è influenzata dalla genetica – e sappiamo che lo è – è più probabile che siano coinvolte centinaia o migliaia di varianti genetiche. Queste varianti, insieme all’ambiente e alle esperienze, determinano risultati come il comportamento sessuale tra persone dello stesso sesso.
Sulla base dei vostri risultati la convinzione secondo cui l’orientamento sessuale è una condizione costitutiva della persona si rafforza o si indebolisce?L’orientamento sessuale non è completamente determinato dai geni, ma non è neanche una scelta autonoma della persona. Fattori esterni e fattori genetici contribuiscono entrambi in percentuali variabili.
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