Amare come Dio

La parola “amore” è la parola più usata e abusata dalla nostra società. La si usa per esprimere il proprio affetto verso se stessi o nei confronti di una persona a cui si vuole bene, per parlare di Dio e del suo rapporto con gli uomini. E’ l’espressione umana più elevata che gli uomini hanno prodotto, per questo è usata nel descrivere la relazione di Dio con se stesso, del Creatore con la creatura, dell’uomo con gli uomini. Spesso però la parola amore è anche la più abusata. Viene utilizzata per parlare di sesso, si confonde l’amore con l’egoismo e il più delle volte lo si sovrappone a Dio. E’ necessario pertanto una distinzione tra l’amore e l’innamoramento.

Un giorno venne in psicologia di consultazione una signora preoccupata perché dopo quindici anni di matrimonio non era più innamorata di suo marito. Da noi si aspettava comprensione e consenso. Personalmente gli feci notare che non poteva pretendere di essere ancora innamorata di suo marito a distanza di quindici anni. Questo è impossibile! E’ indispensabile passare dall’innamoramento all’amore altrimenti il rapporto s’infrange.

L’innamoramento è istintivo, improvviso e folgorante, ma soprattutto incomprensibile, ti innamori di una persona senza sapere il perché, ma ti attrae e ti affascina. Questo si chiama “colpo di fulmine” o “cotta”, ma è destinato a non durare a lungo. L’amore, al contrario, è impegno, cammino faticoso e gioioso con l’altro. Un voler bene all’altro, al di là dei meriti o demeriti, semplicemente perché è l’altro, il dono che Dio ti ha posto accanto. L’altro, amato nella gratuità da Dio, ti chiede la stessa gratuità. L’amore è dono gratuito che si offre senza richiesta, non fa commercio del “io ti amo tu devi amarmi”, ma si dona per sempre. Un amore momentaneo non è amore, ma solo innamoramento. Il vero amore o è eterno o non è amore. Non vi è una via di mezzo.

L’amore è comunque l’unica esperienza umana e spirituale che può pienamente realizzarci. L’uomo di fede non può accontentarsi di amare Dio, deve amare come Dio, poiché il nostro Dio è trinitario: Padre, Figlio e Spirito Santo. Il suo modo di amare è trinitario. Sant’Agostino nel suo trattato De Trinitate descrive le persone divine, Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, come l’Amante, l’Amato e l’Amore. E’ l’amore che crea il miracolo della “unità nella distinzione”, per cui le persone divine sono unite senza confusione. L’amore lascia che ciascuno sia se stesso pur conservando la stretta relazione con l’altro, per questo volere l’altro secondo i propri schemi e principi è contrario all’amore. Quest’esperienza e valida per la Trinità ma anche per l’umanità.

padre Maurizio De Sanctis