Acli: in Italia serve più mobilità sociale e formazione lavoro

Lavoro, mobilità sociale, fisco di vantaggio per le famiglie. Sono i temi al centro dell’annuale convegno di studio delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), da oggi fino al 14 a Bologna. Per le Acli, in Italia si assiste “a un meccanismo ‘inceppato’ della società, per cui le promesse di miglioramento associate a istruzione e lavoro sempre più spesso non vengono mantenute”. All’evento, sarà presentata l’Agenda sociale delle Acli con alcune proposte di legge in tema di formazione e lavoro, previdenza, e fisco. Tra queste l’implementazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale, l’introduzione di una pensione di inclusione per garantire un minimo vitale garantito, la rielaborazione dei criteri di progressività sanciti dall’articolo 53 della Costituzione. Alla tre giorni di dibattiti e riflessioni sono attesi, tra gli altri, il neo ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, l’ex premier Romano Prodi.

Buone notizie sul fronte dell’occupazione

Nel secondo trimestre dell’anno il tasso di disoccupazione è sceso al 9,9% (-0,4 punti). Sempre nello stesso periodo, il numero degli occupati è aumentato di 130 mila unità (+0,6%) rispetto al trimestre precedente, con l’aumento dei dipendenti permanenti (+97 mila, +0,7%) e quello “meno intenso” dei dipendenti a termine (+16 mila, +0,5%) e degli indipendenti (+17 mila, +0,3%). In lieve aumento però anche in costo del lavoro, cresciuto in un anno del 2,4%. Secondo il presidente delle Acli Roberto Rossini “per rilanciare il lavoro non possiamo puntare solo sul cuneo fiscale, ma anche e soprattutto sulla formazione professionale, anche su coloro che hanno più di 50 anni”.

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