A colloquio con il presidente dell’Autorità Portuale

Il Circolo Culturale “Il Centro” ha ripreso l’attività a pieno ritmo chiamando il Presidente dell’Autorità Portuale, Luciano Guerrieri, a dare un resoconto dell’attuale situazione che sta attraversando il nostro porto. L’incontro è stato moderato da Fabio del Nista che ha animato la discussione ponendo al Presidente Guerrieri alcune domande, partendo proprio da quella del conoscere quali siano gli scogli da superare per il futuro dell’attività portuale della nostra città.

Si tratta -ha risposto Guerrieri- di raccogliere il lavoro svolto precedentemente, di riflettere sui suoi limiti, e cercare di portare a fondo il progetto iniziale nella sua complessità. E’ stata attivata la prima fase della realizzazione della Darsena Europa, quella delle opere pubbliche, tenendo presente che le Autorità Portuali, secondo le normative europee, non sono soggetti pubblici, ma nella realtà dei fatti non è così. Si tratta della movimentazione di 16 milioni di sedimenti che, ha chiarito il Presidente per dare un’idea della loro entità, sono paragonabili a 3 o 4 volte le Piramide egizie!

Quantità enormi che vanno gestite secondo destinazioni possibili, dalle banchine alla difesa costiera secondo linee di sviluppo sostenibile. I sedimenti dunque non sono solo “fanghiglie” come qualcuno potrebbe pensare. Per questo il 6 dicembre si darà inizio alla prima parte della gara, poi con il soggetto vincitore si potrà fare una aggiudicazione provvisoria, quindi si procederà al progetto esecutivo, prima c’è però da superare “una progettazione di via” che è senz’altro lunga e che durerà almeno sei mesi.

Tra l’altro questo provvedimento fa discutere alcune parti interessate, infatti ci sono state fatte richieste di approfondimento da parte del Comune di Pisa, ma i nostri studi in materia -ha precisato Guerrieri- sono risultati validi. I lavori effettivi sono programmati per l’ottobre del prossimo anno, bisogna attuare alcune bonifiche, compresa quella bellica, il trasferimento della posidonia, che richiede tempo e un livello di attenzione notevole per la sua delicatezza.

Si cercheranno di mettere in atto provvedimenti di accelerazione ma non si possono saltare le norme comunitarie. Entro marzo dovrà partire anche il Terminal dove la gara è in mano del privato e dove sono in ballo 200 milioni di euro. Il 2026 è il tempo congruo perché anche le altre situazioni particolari vadano a regime, tra queste il collegamento Interporto-Collesalvetti-Vada è un primo obiettivo realizzabile.

Del Nista ha poi chiesto se il nuovo “Decreto sulla concorrenza” riguardo alle banchine e alle concessioni potrà avere una incidenza sui lavori futuri. Il Decreto governativo -ha detto Guerrieri- ha messo gli occhi sulle concessioni portuali. E’ chiaro che la nave deve servirsi dei servizi che il porto offre alle tariffe giuste. Ma una ricaduta sul territorio ci deve essere. Ogni porto ha lo scopo di salvaguardare gli interessi del territorio che deve offrire una assistenza atta a garantire la sicurezza del lavoro portuale, il problema della sicurezza è giustamente molto richiesto dai sindacati. Alcune modifiche opportune del Decreto concorrenza riguardanti la concessione di certe categorie di merci, favoriscono le concentrazioni invece di eliminarle, noto che c’è un eccesso di soggetti che dovrebbero garantire la concorrenza e non lo fanno, perciò mi auguro -ha proposto Guerrieri- che l’articolo in questione sia emendato!

Del Nista ha ancora chiesto delucidazioni sulla vicenda della Porto Livorno 2000. Il Presidente Guerrieri ha rilevato che si è trattato e di tratta di una vicenda complessa intersecata anche dalla crisi della Livorno Terminal. Quindi una situazione difficile da gestire con scontri giuridici molto pesanti, mentre sarebbe meglio che gli scontri siano definiti “direttamente fra le parti interessate”. C’è in atto un dialogo tra le parti per la riduzione dei contenziosi che possono portare ad un accordo  per il bene dell’interesse generale. Negli interventi finali è emersa la necessità di sburocratizzare, di accelerare i tempi, di guardare all’Africa mediterranea come possibilità di sviluppo dell’attività portuale.