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"Lo riconobbero": seguendo i discepoli di Emmaus

La gita al Vajont e ai luoghi di papa Giovanni Paolo I

Il campeggio dei ragazzi di Santa Croce e Santa Teresa

Il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35) ha fatto da “filo conduttore” del camposcuola dei ragazzi di questa estate. Cinque giorni intensi e decisamente felici per 46 giovanissimi delle comunità di S. Croce e di S. Teresa.

Siamo andati nella casa della diocesi di Livorno “Centro Pastorale S. Giulia”, a Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, sulle Dolomiti venete.

Varie le attività proposte e svolte a iniziare dalle classiche passeggiate nel verde dei sentieri che partono da Canale, verso la Val Garès e verso Falcade, per sentirsi immersi nel meraviglioso panorama circostante.

Vicino al rifugio “Cima Comelle” abbiamo provato a cimentarci con un’impegnativa grigliata: impegnativa per via della legna bagnata dalla pioggia del giorno precedente, impegnativa perché era un pranzo per 54 persone affamate dalla camminata! Ma ne siamo usciti vittoriosi!!!

Risultata interessante la visita guidata ai luoghi della catastrofe del Vajont: una giornata iniziata nel grigio di un cielo piovoso e continuata nella scoperta triste di cosa può essere capace l’uomo quando non rispetta la natura intorno a sé.

E dopo aver celebrato poi l’eucarestia nella nuova chiesa ricostruita sulle macerie della tragedia, un riuscitissimo tentativo di “sollevamento del morale” con un buon gelato proprio nella “Città del Gelato” di Longarone.

La celebrazione della messa insieme alle preghiere del mattino e della sera hanno scandito il ritmo delle giornate. Paola e Antonia le nostre accompagnatrici cuoche, che hanno provveduto a “ingozzare” i ragazzi (e i preti) di tante prelibatezze. A loro va il nostro più sentito ringraziamento.

 Altro ringraziamento va a Loris Serafini, direttore del Museo dedicato ad Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I. Il papa che durò trentatré giorni era nato proprio a Canale, e Loris è venuto nel nostro albergo a presentarci questa figura ai ragazzi sconosciuta, ma comunque significativa e importante per la storia della Chiesa recente.

Ad accompagnare i ragazzi don Matteo, don Pio e don Guglielmo, insieme a Giulia (catechista) e a Matteo e Samuele (animatori).

In un’ottica di educazione alla responsabilità, i più grandi del gruppo si sono prestati per collaborare nella gestione delle attività e della vita della comunità. Sono i nostri ragazzi e ragazze che hanno ricevuto il dono della cresima già da qualche anno, e che stanno mettendo a frutto i doni dello Spirito a servizio della comunità parrocchiale, spesso proprio come sostegno nelle attività di catechesi in parrocchia. E questi giorni sono stati un valido “banco di prova” per un futuro servizio di animatori dei bambini e dei giovani.

Dalla “verifica” finale fatta con gli stessi ragazzi, abbiamo potuto leggere nei loro commenti e nei loro volti tanta soddisfazione e contentezza per aver partecipato a questa avventura insieme. Certamente c’è stata anche qualche “polemica” tra i ragazzi, come per il mancato uso del telefonino, un accessorio utile nella vita, ma per il quale dobbiamo essere “educati” nel suo uso: per questo, in accordo con i genitori, il cellulare è stato tolto per tutta la durata del campo. Ma qualcuno dei ragazzi è arrivato addirittura a ringraziare per questo.

E ancora: “camminate troppo lunghe”, oppure “perché non possiamo saltare da una camera all’altra durante la notte?” o altre piccole lamentele tipiche dei ragazzi, ora già dimenticate e passate fin da subito in secondo piano pensando alla ricchezza delle esperienze vissute e delle giornate trascorse in compagnia e in luoghi così belli.

Le attività estive non si concludono qui: come ogni anno, ci saranno ancora dei momenti di ritrovo e di festa, di preghiera insieme (l’adorazione eucaristica serale sulla riva del mare) di riflessione (la veglia alle stelle sul Poggio Pelato). Altre occasioni, cioè, per proseguire in qualche modo l’esperienza del campeggio, che ha avuto un solo scopo: rendersi conto di quanto sia bello essere Chiesa (comunità di fratelli) accompagnati dal Signore in tutte le vicende belle e brutte della vita (la delusione dei discepoli di Emmaus, che dalla tristezza e amarezza della croce sono riusciti a passare alla gioia dell’incontro con il Signore risorto, che illumina il cammino di ogni uomo che si affida a lui.

guarda le foto https://photos.app.goo.gl/aYJAGiEeUiPKJfjq6

Il campeggio dei ragazzi di Santa Croce e Santa Teresa
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