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La festa di S. Giovanni Gualberto

Il racconto di una giornata insieme

Parole chiave: san giovanni gualberto (9)
Alla Valle benedetta

È da anni che, alla Valle Benedetta, la festa di San Giovanni Gualberto diventa la festa di tutti e, poiché il Padre non fa le cose, ma permette che esse si realizzino, don Cristian Leonardelli accoglie e promuove persone e realtà diverse accomunati dall'amore reciproco e li offre, intrecciando vite e relazioni, attraverso le loro molteplici espressioni. Ricordo, ascolto, preghiera, condivisione, musica, vibrazioni e linguaggi animali sconosciuti si incontrano in Abbazia per la celebrazione del Santo di cui porta il nome.
La comunità si prepara all'evento, nel pomeriggio molti pasti, realizzati con amore, sono già pronti per l’apericena serale e, mentre si aspetta di essere più insieme e più vicini, si adibisce lo scenario di una nuova condivisione. Alle 15 i banchi vengono posizionati lateralmente per creare spazio e un nuovo modo di viverlo, sull'altare circa 12 campane tibetane di diverse dimensioni, ai piedi della croce i Gong pronti a risuonare un unico battito che abbraccerà presto quello di tutti i presenti, consegnandolo al grande battito del Creato, ma non ancora, non è ancora il momento. La celebrazione vera e propria inizia alle 17.30, con la presentazione del libro “La comunicazione intuitiva degli animali”; Andrea Contri, ricercatore modenese, conduce i presenti oltre il limite delle consuete comprensioni, illustrando alcune delle sue significative esperienze sul campo nel Sud dell’Africa, alla scoperta di leoni e scimpanzé, delle loro storie animali intrecciate alle trame umane.  Davvero un bel modo di stupirci ha il creatore! Da lasciarci a bocca aperta, con poche domande, ma tanto desiderio di conoscere di più questo suo grande miracolo chiamato vita, animale o umana, non fa più differenza, ci si può già sentire parte del Suo corpo. A seguire Don Cristian apre la seduta del bagno di gong, solleticando nei presenti quell’intima, profonda attitudine umana di cercare l'amore dell’Abba, quel desiderio genuino di sentirci tutti Uno, in comunione totale con Lui: ed è la Parola, è come acqua che corre verso l'oceano, è come vibrazione che ci abita per illuminare la nostra vera essenza, donata a sua immagine e somiglianza: amore.

persone (1)

Amore lungo i minuti della meditazione, amore al primo tocco di cembali, amore nel passo leggero di Paola e Cristina che si muovono tra i corpi stesi e rilassati nella sala, facendo vibrare campane, bastoni della pioggia, tamburi oceanici, koshi d’acqua e di fuoco, in una delizia di suoni rilassanti ed energizzanti che si uniscono alla preghiera. Sul finire, un armonium, abituato a intonare il Padre Nostro, ora suona un mantra, quello del fiume che corre inarrestabile verso il mare, per svegliare tutti, perché è ora di cena! Appena dietro la chiesa, pochi passi lungo il viale fino allo spazio del girotondo. Ed è amore nella tavola imbandita, con cibi deliziosi, da donne e uomini della comunità, della Valle che sono lì e che aspettano sorridenti di accogliere tutta quella vita, tutta quella speranza affamata e felice, versata su tappeti e sedie, davanti al grande schermo del cinema della Valle. Ed è amore... Ancora?! ... Sì; è amore in chi si è prodigato per rendere la proiezione del film “Noah” possibile. È amore nelle pance piene. Le risa, le chiacchere, i rumori di una gioia più semplice hanno sostituito il suono dei gong e delle campane, ma è ancora fiume bellissimo che corre verso l'oceano.

paola gong 7

Don Cristian introduce il film e non manca di accendere nei nostri cuori profondità, comprensioni, domande sane. Come sempre, è pronto ad incoraggiare una attenzione speciale per questo o quell'aspetto, perché ovunque, perfino nelle conclusioni della critica, possiamo andare oltre e cercarlo davvero il messaggio universale dell'Abba, ogni occasione è buona per chiedergli ancora: "trasformaci in te". E San Giovanni Gualberto vive nella nostra piccola gioia e nella nostra grande speranza: Grazie! Per questa lode che non si arresta, per le mani operose che rimettono tutto in ordine, rendendo ogni cosa pronta e confortevole per la festa che prosegue anche la domenica 14, dove San Giovanni Gualberto viene ancora evocato in questo nuovo giorno primo della settimana, aiutandoci a depositare nei nostri cuori l’acclamazione al vangelo del giorno, in maniera ancora più profonda, anche attraverso una introduzione all’Eucarestia con la pratica dello yoga; “Il Padre del nostro signore Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza siamo chiamati”. Dalle 10 la comunità è invitata a muoversi e a rilassare il proprio spazio fisico sulla parola, per celebrare un nuovo grazie, dalla potenza originale e immutata, nella consapevolezza e nella verità condivisa del Sacro messaggio che ci unisce: che a Lui solo riconosce la Grazia e la Gloria! Alle 11, come di consueto, ha luogo la celebrazione eucaristica e a seguire il pranzo condiviso nella Sala della Rinascita.

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