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Il Papa: in Congo cristiani uccisi come martiri

La preghiera dell'Angelus

Parole chiave: papa francesco (186), angelus (36)
Le parole del Pontefice

Le tragiche notizie provenienti dalle crisi internazionali che stanno insanguinando il mondo, sono state al centro della preghiera con cui il Papa ha concluso l’Angelus in piazza San Pietro di domenica 16 giugno. Francesco ha infatti invitato i fedeli a non smettere di pregare per la pace in Ucraina, in Terra Santa, in Sudan, Myanmar «e ovunque si soffre per la guerra». Particolarmente dolorosa la riflessione su quanto sta avvenendo nella Repubblica Democratica del Congo dove negli ultimi giorni si sono contate oltre 120 vittime di attacchi terroristici commessi da gruppi che si autodefiniscono jihadisti. «Rivolgo il mio appello alle autorità nazionali e alla comunità internazionale – ha detto in proposito Francesco -, affinché si faccia il possibile per la cessazione delle violenze e per la salvaguardia della vita dei civili. Tra le vittime, molti sono cristiani uccisi in odium fidei. Sono martiri. Il loro sacrificio è un seme che germoglia e porta frutto, e ci insegna a testimoniare il Vangelo con coraggio e coerenza». E a proposito di martiri, sabato scorso nel santuario della Divina Misericordia di Lagiewniki, in Polonia è stato proclamato beato il sacerdote Michele Rapacz (1904-1946) ucciso dal regime comunista, dopo aver conosciuto anche l’odio nazifascita. «Pastore secondo il cuore di Cristo – lo ha definito il Pontefice – fedele e generoso testimone del Vangelo, ha risposto alla violenza con il dono della vita». Dal Papa in piazza San Pietro anche «un pensiero di gratitudine ai donatori di sangue, che hanno appena celebrato la loro Giornata nazionale».

continua https://www.avvenire.it/papa/pagine/il-papa-in-congo-cristiani-uccisi-come-martiri

Fonte: Avvenire

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