Un giorno dentro al Cav della Mangiagalli: «Quante bugie sul nostro lavoro»
Viaggio nella struttura più attiva del capoluogo lombardo, da sempre al lavoro in stretta collaborazione con l'ospedale
In un talk televisivo qualche sera fa sono state definite “molestatrici” e “terroriste”: psicologiche, s’intende. Un’immagine in cui loro, le operatrici del Centro di aiuto alla vita (Cav) della Mangiagalli di Milano non si riconoscono affatto. Non c’è un clima di scontro tra abortisti e “pro-life”, al Policlinico, uno dei due ospedali in cui nascono più bambini in Italia: 6mila l’anno. Sul numero degli aborti invece non si hanno dati. Salendo con l’ascensore fino al terzo piano della scala B, dove si trova il Cav, si è aiutati a raggiungere la sede dalle targhette che dettagliano la strada. Non una presenza clandestina, dunque. Anzi, a volere il Centro nella struttura fu quarant’anni fa un medico non obiettore, Giorgio Pardi
continua https://www.avvenire.it/attualita/pagine/aborto-in-ascolto-delle-donne
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