Diocesi
Un nuovo sacerdote per la comunità Salesiana e per la Diocesi
Lo scorso sabato don Alessandro Dui è stato ordinato sacerdote per le mani del vescovo Mons. Simone Giusti nella Parrocchia del Sacro Cuore di Via Risorgimento. Ma chi è don Alessandro? Per conoscerlo meglio e per farlo conoscere all’intera comunità diocesana lo abbiamo intervistato chiedendogli subito alcune notizie sulla sua persona. Siamo così venuti a conoscere che don Alessandro è sardo, precisamente di Nuoro città, dove è nato il 19 febbraio 1981. Fin da giovanissimo ha sempre lavorato, sono un “tutto fare”, ci dice, infatti ha incominciato nell’edilizia aiutando il padre esperto in quel mestiere e tra i tanti lavori ha fatto anche il pizzaiolo. Poi è venuto il diploma come ragioniere e perito commerciale e ha incominciato a tenere la fatturazione e alcune contabilità. Tra queste quella della Zanussi Professional mentre è stato magazziniere della “Saponi e profumi”. Poi la chiamata religiosa l’ha portato a seguire i corsi di Filosofia alla Pontificia Università Salesiana di Roma a cui ha fatto seguito il baccalaureato all’Università Salesiana della Crocetta a Torino.
Per quale motivo hai compiuto la scelta salesiana?
Soprattutto -ci dice- per la particolare “attenzione” ai giovani e al mondo giovanile alla sequela di don Bosco. L’attenzione è una vera “missione”, significa vivere il Vangelo con loro, soprattutto con i più poveri, i più disagiati, “gli ultimi”. Salesiano significa per me far parte di “una famiglia”, di una comunità che incontra e aiuta i giovani con uno stile semplice e gioioso.
Come si è svolta la tua azione a favore dei giovani?
Sono andato a Roma nel 2010 dove ho fatto l’aspirantato, poi il noviziato a Genzano, e, in mezzo tra i due, il tirocinio di due anni nell’apostolato. Sono stato al Borgo Regina San Bosco nel popolare quartiere di Centocelle a Roma, una struttura che fin dall’inizio ha accolto gli orfani e i giovani diseredati e in difficoltà. Il Papa chiese ai salesiani di occuparsene, così un ex fortino militare si è trasformato in un oratorio! Lì c’è di tutto e si fa di tutto. C’è una casa famiglia, si fa l’accoglienza ai minori problematici, si entra in un rapporto stretto con tanti ragazzi anche con quelli che hanno avuto grane a livello giudiziario per recuperarli. Con le ripetizioni si aiutano i ragazzi ad ottenere la licenza di scuola media facendoli sostenere gli esami presso le scuole statali. Il nostro impegno è anche quello di fare in modo che i giovani possano avviarsi al lavoro, così vengono svolti corsi professionali per la ristorazione , per il giardinaggio, per le estetiste. L’attenzione è dunque quella di “dare una speranza di vita a chi l’aveva perduta”,
E per il futuro?
Personalmente non ho nessun interesse per la così detta “carriera”, Ho lasciato tutto per il Signore, farò tutto quello che Lui mi chiede, sperando di farlo bene. Penso di essere una persona molto semplice e ciò che mi propongo è quello di dare una mano a tutti coloro che si trovano in difficoltà.
Grazie don Alessandro e ti auguro che tutti i tuoi desideri e i tuoi impegni si possano realizzare.
L’omelia di monsignor Giusti nel giorno dell’ordinazione