Consegna degli Stemmi dei Comuni della Toscana

Alla vigilia della Festa della Natività di Maria dell’8 settembre dove ogni anno è previsto il Pellegrinaggio della Diocesi di Livorno al Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, alcuni Comuni delle Provincie di Firenze e Prato, guidati dal Presidente del Consiglio Regionale, Eugenio Giani e dai rispettivi sindaci e gonfaloni, hanno consegnato al Vescovo di Livorno, Simone Giusti gli stemmi delle proprie città, affinché dopo la benedizione possano essere affissi sulle pareti della stanza degli stemmi della Toscana a segno di una volontà di presenza e di richiesta di protezione a Colei che è stata dichiarata il 15 maggio 1947 da Papa Pio XII «Mater Etruriae», Patrona della Toscana.

I nuovi stemmi riguardavano i Comuni di Figline e Incisa, Scarperia e San Piero. Vi è stata quindi la  riconsegna degli stemmi di Prato, Montemurlo, Signa, Montelupo Fiorentino, Certaldo, Cerreto Guidi, Impruneta, Marliana, e Pieve a Nievole. Il Presidente del Consiglio Regionale, Eugenio Giani ha espresso con sincera commozione la viva attrazione che suscita in lui questo luogo. Forte è  il senso religioso che attraversa le varie città e paesi della Regione e che si intreccia con la vita civile. Basta considerare il Palio di Siena dove vediamo che subito dopo la vittoria del Palio, tutta la contrada si reca in Duomo a ringraziare per la vittoria conseguita. Sono infatti oltre 200 le manifestazioni che esprimono questo intreccio e “anche oggi la presenza di questi comuni, molti dei quali legati ad una tradizione che risale al medio evo, sono il segno di un dialogo ininterrotto tra la comunità civile e quella religiosa! Questa galleria degli stemmi, in modo naturale rappresenta l’identità della Regione e come Regione ci sarà sempre quest’attenzione e gratitudine al Vescovo Giusti. E’ bello poi ricordare come anche in Toscana ci sia una Terra Santa,  a San Vivaldo,  voluta da Papa Leone X  della famiglia Medici!” Giani ha poi concluso  ringraziando per questo incontro tra i cittadini e la Madonna delle Grazie di Montenero che ha sempre aiutato i livornesi ad uscire da situazioni anche drammatiche

Monsignor Simone Giusti all’apertura della cerimonia, durante la celebrazione eucaristica ha rivolto parole di caloroso saluto ai presenti. Il Santuario fin dalla presenza dell’icona di Maria da tanti secoli, ha sempre registrato una grande devozione non solo dei livornesi, ma dei tanti pellegrini che da lei si sono recati per invocare aiuto e protezione. Mai sono stati delusi circa le loro richieste e anche recentemente si sono verificate guarigioni inspiegabili. Certamente queste sono sotto l’attenzione delle commissioni scientifiche e religiose, ma la domanda è di cercare di capire come mai proprio in questo luogo avvengono certi fatti. “Gli studi degli antropologi dimostrano come la prima umanità sapeva di Dio e di cosa c’era oltre la morte. Oggi l’atteggiamento di alcuni filosofi esistenzialisti è di negazione. In questi ultimi mesi col Covid la morte è tornata di tragica attualità. Il nostro futuro e privo di speranza? L’invito dunque ad avere un atteggiamento non fideistico ma critico, c’è bisogno dell’uso dell’intelligenza e della razionalità che si ponga davanti agli avvenimenti, che ricerchi, indaghi e si  documenti  perché non siamo fatti per la morte ma per vivere e amare e Maria è la principale testimone”.

Le foto sono di Roberto Manera