Diocesi
L’incontro ecumenico a S. Giovanni
Nel proseguo della Settimana di preghiera, l’incontro ecumenico è stato ospitato dalla Comunità di Sant’Egidio, presso la Chiesa di San Giovanni.
Il rappresentante della Chiesa Battista Thomas Hagen, facendo riferimento al brano di Isaia ha posto l’attenzione sulla ricerca della felicità da parte dell’uomo che vede il denaro come la risoluzione ai problemi del benessere. Il Signore invece pone un rimedio che non costa niente: l’acqua che disseta, il pane che nutre, il vino che rende la vita gioiosa. Il cibo unito alla Parola di Dio offre la vera sazietà dell’uomo. Il cibo che Dio offre va oltre la sua misericordia,e consiste nel fare la volontà del Padre e compiere l’opera sua. La scoperta più bella per l’uomo e cooperare con Dio. L’uomo non ha bisogno di sapere a quale confessione apparteniamo, ma deve capire con quale intimità e dialogo viviamo con Dio, solo così può comprendere la vera felicità.
Padre Ciprian Calfa, della Comunità Ortodossa Romena,ricollegandosi alla tematica della Settimana sul naufragio di San Paolo a Malta, ha ricordato la sofferenza dello straniero, del dramma terrificante della tempesta che deve affrontare durante la navigazione. Paolo aveva supera questo naufragio e aveva trovato sull’isola un clima di calda accoglienza, di filantropia e filoxenia. Oggi purtroppo esiste il grande problema della emigrazione e riguardo a questo ha formulato l’augurio affinché questa Settimana rinvigorisca la comunione tra gli uomini.
Anche la Pastora valdese Sarah commentando il naufragio di Paolo, ha evidenziato come ci sia stato un atteggiamento di solidarietà nei confronti dei passeggeri della nave che versavano nella disperazione più grande. Noi dobbiamo seguire il modo di agire di Paolo, che anche nel momento di disperazione. ha avuto fede in Dio.
Il Pastore avventista Stuparu, ha evidenziato come Paolo abbia spronato i passeggeri a prendere il cibo che rianima fisicamente e poi il cibo spirituale, quello che dà la vita eterna. È indispensabile nutrirsi di Cristo per avere vita. Ognuno di noi deve proporre una salvezza che nasce da una prospettiva diversa. Ha quindi augurato ai presenti di diventare promotori di vita e di speranza.
A conclusione della liturgia, il Vescovo monsignor Simone Giusti, commentando il brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci,ha messo in risalto come la numerosissima folla non chiedeva cibo, ma gli bastava stare con Gesù che li nutriva della sua parola. “In questa sete di Cristo il poco sazia. Anche noi dobbiamo avere questa priorità: cercare il Signore, stare con Lui. Gesù vuole che ci saziamo di Lui, in ascolto della sua parola, e potremo essere una forza attrattiva, una alternativa alla ricerca dell’emozione che passa”. Purtroppo oggi siamo come farfalle che volano da un fiore all’altro, siamo alla ricerca del piacere, incapaci d’ amore che consiste nel perdersi, nel donarsi. Se non conosciamo questa beatitudine, siamo incapaci di donarsi ad una donna, di accogliere un figlio, un immigrato; al contrario la vita è una rincorsa continua dell’appagamento egoistico Dobbiamo essere persone che mostrano come c’è il “poco che sazia” ma che rende la vita un miracolo di di gioia in Colui che da la vita eterna.