Diocesi
“La storia ha fatto punto e a capo con l’avvento di Gesù”
“Natale è il dono della salvezza offerta da Dio e ci da modo di diventare suoi figli”. Questo il messaggio offerto dal Vescovo Simone Giusti ai numerosi carcerati che come ogni Natale prendono parte alla Messa nelle carceri delle Sughere. E’ una tradizione che si ripete ogni anno e che porta un messaggio di speranza a tutti i presenti. Durante l’omelia il Vescovo, spiegando il Vangelo di Giovanni, ha collegato l’espressione “In principio era il Verbo”, con le ricerche dell’ultimo secolo degli astrofisici, i quali osservando la volta celeste con i nuovi mezzi telescopici ,hanno superato la vecchia credenza di un universo racchiuso in una bolla. Si parla invece di un Big Bang con un universo in continua espansione e addirittura si arriva d ipotizzare universi paralleli. Ma tutto questo ha avuto origine da una musica, un suono che non è altro che la Parola, il Verbo di cui parla Giovanni, e noi siamo parte di questa energia creata da Dio. “L’energia creante scaturisce dall’Amore e della quale l’uomo è partecipe. L’amore è sempre personale e Dio è una persona che si rivolge a noi, crea e si mostra. Duemila anni fa si è mostrato nelle vesti di un tenero fanciullo, suo Figlio, in braccio alla Vergine Madre”. Con questa nascita Dio ci ha regalato anche i sacramenti, il primo dei quali, il Battesimo ci fa addirittura diventare figli se accettiamo l’adozione a figli e con gli altri sacramenti questa figliolanza ci offre la possibilità di diventare una cosa sola con Lui”.
Il Natale sia per tutti noi il momento per ritrovare una nuova umanità da mettere sotto il manto di Dio.
Al termine della celebrazione, animata con le musiche e il coro di alcuni volontari della Caritas e di Rinnovamento, il Vescovo ha ringraziato i presenti e in particolar modo il nuovo cappellano don Francesco Fiordaliso per il nuovo incarico assunto. Dai Cooperatori Paolini sono stati donati i Calendari Interreligiosi del 2020 perché la realtà carceraria ha presenze di diverse Religioni e vivono la dura realtà della detenzione fianco a fianco. Quest’anno il tema è “ La preghiera, lo spazio fragile dell’incontro tra Dio e l’uomo” affinché come diceva padre Turoldo il Signore mostri il suo volto a tutti coloro che lo cercano e con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare ,Lui si affianchi e si fermi con loro quando si fa sera e la notte è lunga e buia.