Dal culto liturgico all’offerta della vita

Nel salone Mura a Collinaia si è tenuto il primo incontro diocesano di formazione per gli operatori che svolgono il proprio servizio con i nubendi e le famiglie.

E’ una proposta  che attingendo dalla Liturgia del Matrimonio si propone di offrire spunti per una riflessione un po’  approfondita sui i tre sì che gli sposi pronunciano prima dello scambio del consenso.

Don Raffaello ci ha magistralmente condotto nella sfera della libertà: i protagonisti dell’alleanza matrimoniale sono un uomo e una donna,  liberi di contrarre il matrimonio e che liberamente esprimono il loro atto di volontà, solo se liberi possono volgersi al bene

“La libertà è la capacità di autodeterminarsi, ossia la capacità di scegliere fra due o più possibilità in modo autonomo senza che nessuno dica cosa si debba o non si debba fare, ovviamente ben sapendo cosa si lascia e cosa si perde” Quindi “bandite” motivazioni come: siamo insieme da tanti anni, le famiglie sarebbero dispiaciute, c’è un figlio in arrivo….. 

“ La preparazione di quanti hanno già formalizzato un fidanzamento dovrebbe dare la possibilità di riconoscere incompatibilità e rischi”,  come afferma Amoris Laetitia, “i fidanzati dovrebbero essere stimolati e aiutati a poter esprimere ciò che ognuno si aspetta dal matrimonio, il proprio modo di intendere quello che l’amore e l’impegno, ciò che si desidera dall’altro, il tipo di vita comune che si vorrebbe progettare”….(A.L.209)

Anche il dibattito dopo la esposizione del relatore è stato interessante: bella occasione di confronto tra varie realtà parrocchiali.

La traccia della riflessione di sabato è a disposizione di quanti volessero approfondire; per averla inviare una mail a carbonell.emanuele@gmail.com.

Arrivederci ad anno nuovo: prossimo incontro: 28 marzo.