Il Decreto Concretezza

di Giancamillo PalmeriniIl decreto recante interventi per la concretezza (per comodità il cd “Decreto Concretezza”) delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo, si compone di sei articoli, accomunati dall’obiettivo condiviso di individuare soluzioni concrete per garantire l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, il miglioramento immediato dell’organizzazione amministrativa e l’incremento della qualità dei servizi erogati dalle stesse.

Mi sembra utile sottolineare come si preveda, tra i vari interventi, l’elaborazione di un piano dei fabbisogni professionali necessari alle varie amministrazione tenendo, in modo particolare, conto dell’esigenza di assicurare l’effettivo ricambio generazionale nelle PPAA e una migliore organizzazione del lavoro.

Ci si propone, insomma, in via prioritaria, di reclutare figure professionali con elevate competenze in materia di digitalizzazione, di razionalizzazione e semplificazione dei processi e dei procedimenti amministrativi, di qualità dei servizi pubblici, di gestione dei fondi strutturali e della capacità di investimento, di contrattualistica pubblica, di controllo di gestione e attività ispettiva.

Bisogna, onestamente, dire che questo obiettivo, sicuramente, ambizioso, se lo sono posto tutti i governi, di qualsiasi colore politico, immaginando, finalmente, uno stato “amico” del cittadino e nemico dei “fannulloni”.

A parte gli slogan sembra, oggi piu’ che mai, necessario svecchiare la pubblica amministrazione con l’inserimento in maniera strutturale di energie giovani e nuove che possano portare, già solo con la loro presenza, quella buona dose di innovazione del “buon senso” che servirebbe al nostro stato.

I risultati, con molte luci ed ombre, sono sotto gli occhi tutti nonostante il continuo sforzo di riforme degli ultimi due decenni? Riuscirà in questo un governo, sicuramente nuovo e diverso rispetto al passato, che si autodefinisce del cambiamento?

Nei prossimi mesi vedremo se le parole diventeranno atti concreti per la gestione e l’amministrazione di una macchina amministrativa grande, diffusa e complessa.

Anche su questo verrà giudicata, infatti, l’azione della maggioranza giallo-verde.

Il primo test sul campo rappresentato dal concorsone per i navigator, per ora, rimanda l’esecutivo a settembre.

Una selezione “intelligente”, infatti, non dovrebbe basarsi “burocraticamente” sul possesso di titoli di studio ed un test stile “totocalcio” ma anche essere in grado di valorizzare, nell’interesse generale del pubblico, le esperienze e le competenze maturate dalle persone nella loro concreta vita professionale.