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Testimoni di fede: Mounir Hanasci
Sono don Mounir Hanasci, Salesiano di don Bosco, originario di Aleppo, ma da un paio di anni mi trovo nella comunità di Damasco, in Siria, dove abbiamo una chiesa pubblica e un centro giovanile. Nella nostra comunità siamo 4 sacerdoti, tre siriani e un confratello italiano.
Tutti, oggi, parlano della Siria, ma sentiamo solo parlare di guerra, sangue e migrazione, mentre del bene che si fa si parla poco. Siamo a 5 anni di guerra, ma la presenza salesiana c’è ancora, sia ad Aleppo, sia a Kafroun che Damasco. Il nostro impegno è cercare di fare del bene per i nostri ragazzi, in mezzo a tanta gente bisognosa. Tanti, purtroppo lasciano la Siria a causa della guerra, della non sicurezza nel Paese, della mancanza di luce, acqua e riscaldamento, ma non noi! Noi, nei nostri ambienti cerchiamo di creare un’oasi di pace per tutti i nostri ragazzi, giovani e famiglie perché possano trovare un luogo bello, accogliente, dove poter vivere in pace, nella preghiera, sentendo una buona parola o un buon consiglio.
Dopo la mia ordinazione sacerdotale, avvenuta nel duomo di Torino il 15 gennaio 2013, sono partito per Damasco. L’Ispettore era molto felice e molto stupito della mia scelta, ma io gli ho risposto “Oggi, mi sento di stare più in Siria, che altrove”.
In Siria, cerchiamo di essere uomini di oggi, cioè cerchiamo di vivere giorno per giorno in un Paese in pieno dramma e in piena instabilità, e lavoriamo per dare speranza ai giovani e alle famiglie.
L’apostolato, in questi anni di guerra, è un po’ cambiato, c’è un forte lavoro di contatto con i giovani e le famiglie colpite dalla guerra. I Salesiani continuano a restare accanto alla popolazione, ma la nostra sfida è convincere i giovani a restare in Siria. I siriani, amano il loro Paese, ma hanno paura per il loro futuro. Noi offriamo loro, un ambiente di serenità, i giovani, da noi, si sentono a casa. Offriamo corsi di formazione, psicologici, di accompagnamento, corsi di lingue e tante altre attività parrocchiali che offrono speranza e riempiono il tempo. Il nostro impegno avviene anche attraverso l’aiuto che diamo alle famiglie siriane. Questo ci consola.
I giovani portano nel loro cuore una speranza grandissima. Questa speranza è accesa anche dal poter andare a scuola, all’università, al lavoro… sanno che non possono fermarsi di fronte alle difficoltà. Sono ammirati dal lavoro che svolgiamo noi Salesiani, abbiamo la fortuna di sentirci sempre accolti.
“Stare là con loro è la testimonianza più grande. Noi stiamo là e lavoriamo con loro!” Questa è la mia missione.