Linea… di pensiero. Buon anno!

Te Deum laudamus!  Lodare e saper dire grazie per l’Anno che giunge al termine. Il tempo rappresenta il grande dono che scandisce i giorni e gli anni della vita di ognuno. È doveroso  essere riconoscenti del tempo che ci è dato e di quanto abbiamo realizzato e ancora possiamo fare per dare senso al nostro vivere e a quello di chi abbiamo accanto. Donne e uomini, bambine e bambini: per ogni persona incontrata in questo 2023 eleviamo il nostro grazie dal profondo del cuore! La vita è fatta di incontri e di tempo speso per gli altri. Quanto tempo dedicano una madre e un padre ai figli! Eppure anche se quel tempo è faticoso, perché mette alla prova l’essere genitori, é ricambiato dal dono supremo della vita che procede di generazione in generazione, facendo si che ognuno lasci la propria impronta nel mondo.

“Neppure un capello del vostro capo andrà perduto!” Guai sprecare il tempo, “consumarlo” con un agire mediocre e superficiale. E dire troppo spesso che non si fanno le cose perché non si ha tempo!  Il tempo è una risorsa finita, ogni giorno che scorre deve essere sempre vissuto consapevolmente e  intensamente: occorre  gestirlo in modo proficuo. Quando si ama siamo capaci di saper valorizzare perfino ogni secondo pur di non perdere occasione di stare con l’altro o di pensarlo! Prendiamo esempio da quanto fatto e chiediamoci se siamo fieri di noi, di quello che viviamo, del nostro fare, del nostro essere, del nostro relazionarci con gli altri. Se siamo riconoscenti con chi abbiamo vicino. Se siamo contenti e soddisfatti del nostro agire, della nostra spiritualità, del nostro camminare nel mondo, del nostro passeggiare in noi stessi, sempre alla ricerca di quell’Io interiore capace di stupirci! L’ Anno che finisce interroga e sprona a guardare avanti, a nuovi giorni con buoni propositi di cambiamento.

Ma deve essere anche un ringraziamento generoso per quanto abbiamo ricevuto e donato. “Svegliati. Il giorno ti chiama alla tua vita: il tuo dovere. A nient’altro che a vivere”. (Pedro Salinas) Ecco sia il nuovo Anno un viatico verso il bene, verso la solidarietà, verso la costruzione di legami saldi e forti. Verso una attenzione al nostro potenziale interiore, alla nostra vocazione, che non finisce mai di donare sorprese. Sia il nuovo Anno un tempo da vivere profondamente nella ricerca di senso e di significato perché la vita acquista sempre più sapore se si apre al gusto delle cose semplici, al  silenzio, al dialogo, alla pace, all’amicizia. A quell’amore eterno di cui la vita sente il bisogno, appellandosi a qualcosa di Oltre, al “Cielo stellato sopra di me!”