Dal campo di Khan Yunis: «Qui tutto è difficile, coperte e acqua introvabili»

«Gli scontri sono vicini e il frastuono costante degli aerei, di giorno e notte – soprattutto di notte – ci dà l’emicrania. Poi il boato dei missili e la polvere delle case bombardate, tutto è una pena per noi». Hanan Jamil Alrefi è una giornalista palestinese che vive da sfollata in una tenda a Khan Yunis, nell’accampamento allestito a ottobre dall’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati della Palestina. Ha lasciato casa sua due mesi fa esatti, ha trascorso diverse notti in auto, poi è arrivata alla tendopoli con la madre, i dieci fratelli, le loro mogli e i loro figli. Verso il centro di Khan Yunis nel sud della Striscia, dove in centinaia di migliaia hanno cercato rifugio, negli ultimi giorni si sono spinti i carri armati israeliani e in queste ore da nord e da est della città giungono notizie di combattimenti intensi.

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