Se la musica assume caratteri satanici/1

Dopo aver raccontato la storia di Ildegarda di Bingen e della musicoterapia, con la quale questa santa, dottore della Chiesa, indicava la cura per molti mali, il diacono e musicista Franco Nocchi, approfondisce il tema raccontando come a volte la musica può essere invece dannosa ed avere caratteri satanici; un argomento questo di cui parleremo in due puntate. Ecco il primo articolo.

Esiste un intreccio, non di rado accentuato dai mezzi di comunicazione, tra satanismo, esoterismo e musica moderna. Ma davvero si può parlare di “musica satanica”? Carlo Climati, giornalista e scrittore impegnato nella prevenzione delle varie forme di dipendenza nella società odierna (droghe, alcol, satanismo, occultismo) riporta in un suo libro un’intervista a suo tempo rilasciata da Blanche Barton, compagna di Anton La Vey[1] ed esponente di spicco della “Chiesa di Satana”; la Barton afferma chiaramente: “abbiamo ricevuto molte domande da parte di ragazzi che hanno iniziato ad interessarsi al satanismo grazie alla musica e all’atteggiamento di Marilyn Manson. Manson non nasconde il proprio appoggio ai veri ideali satanici ed è abbastanza eloquente da riuscire a spiegare esattamente cosa sono questi ideali, invece che raccontare le solite storie paurose di sacrifici e cartelli criminali[2]

Nella consapevolezza che questo argomento è di difficile definizione, in quanto il rischio che si corre è quello di scivolare in una psicosi fondamentalista demonizzando tutta la musica rock oppure di trattarlo superficialmente mossi da eccessivo scetticismo, cerchiamo comunque di analizzarlo più a fondo.

Il primo segnale di un’entrata del satanismo nel mondo della musica è solitamente identificato sulla copertina di uno dei dischi pilastro della storia del rock, “Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Bands” dei Beatles (1967). Come ben evidenziato dalla scrittrice e sociologa Claudia Caneva, “….il batterista del gruppo, Ringo Starr, dichiarò all’epoca: ‘abbiamo pensato di raggruppare i volti delle persone che amiamo ed ammiriamo. E così ecco che tra questi, in alto a sinistra, compare anche l’immagine di un uomo calvo, facilmente riconoscibile come quella di Aleister Crowley, padre del satanismo moderno ed ispiratore della maggior parte dei gruppi esoterici contemporanei.”[3] Inoltre, le iniziali LSD del brano “Lucy in the Sky with Diamonds” farebbero riferimento, secondo alcuni, alla droga prediletta dai satanisti del tempo in cerca di visioni occulte. Le questioni sul gruppo di Liverpool non finiscono qui.

Tra i Beatles, il più agguerrito contro il Cristianesimo era John Lennon ed una delle canzoni più celebri, “Imagine”, è anche la più insidiosamente anticristiana, cantando: “imagine there’s no Heaven / it’s easy if you try / no Hell below us / above us only sky, (…) and no religion too (immagina che non ci sia nessun Paradiso” (“è facile se ci provi / nessun Inferno sotto di noi / sopra di noi solo il cielo (…) e anche nessuna religione. Un mondo senza Paradiso né Inferno, senza fede alcuna”). Nel 1966, quando la popolarità dei Beatles era in crescita inarrestabile, Lennon dichiarò: “…il Cristianesimo sta scomparendo, regredisce, si sta disgregando. Non è il caso di discuterne. Io ho ragione e la storia mi darà ragione. Noi siamo già più popolari di Gesù Cristo. E mi chiedo chi scomparirà per primo, o il rock and roll o il cristianesimo.”[4] Queste parole potrebbero spiegare anche il significato di un messaggio subliminale presente nel brano “Revolution 9” (contenuto nel LP “White album”), che suona come “Turn me on dead man, turn me on dead man” (“eccitami uomo morto, eccitami uomo morto”): all’inizio si pensava fosse un riferimento a Paul McCartney (si vociferava che fosse morto in un incidente e sostituito da un sosia), ma dopo le parole di Lennon, come ipotizza Paolo Baroni in un dettagliato[5] articolo pubblicato sul sito del “Centro Culturale San Giorgio”[6], si potrebbe cogliere un riferimento a Gesù Cristo stesso. E sempre nello stesso articolo, Baroni evidenzia che Charles Manson, il capo della setta “The Family”[7], “..diceva spesso ai suoi adepti di aver captato «voci segrete» provenire dal White Album che gli dicevano di fare a pezzi l’attrice Sharon Tate e i suoi amici.”[8] Accanto ai Beatles, nello stesso periodo, anche i Rolling Stones sembrano aver avuto svariati contatti con il maligno. In particolare, Mick Jagger, frontman del gruppo, fa amicizia con Kenneth Anger, regista di Lucifer Rising, esponente della cultura underground e zelante seguace di Crowley, nonché vero ispiratore e membro della prima chiesa satanica californiana diretta da Anton LaVey, la già citata “Chiesa di Satana”. “Le nostre canzoni sono dettate dall’ispirazione, come in una seduta spiritica”[9] afferma Keith Richards, chitarrista degli Stones; lo stesso gruppo, del resto, realizzerà nel 1968 anche un brano dal titolo “Sympathy for the Devil”. In questa canzone Jagger presenta la figura di un diavolo molto particolare, un uomo affascinante e originale, “I’m a man of wealth and taste” (“Sono un uomo di ricchezza e buongusto”), ma che allo stesso tempo potrebbe celarsi nel vicino di casa, nel compagno di banco. È un Lucifero cantastorie, potremmo incontrarlo per strada in qualsiasi momento ed è più simile a noi di quanto sembri. È stato lui a commettere gli atti più crudeli della storia dell’umanità, primo tra tutti la crocifissione di Cristo : “I was around when Jesus Christ / Had His moment of doubt and pain / Made damn sure that Pilate / Washed his hands and sealed His fate” (“Ero in giro quando Gesù Cristo / Ebbe il Suo momento di dubbio e dolore / Fatto dannatamente in modo che Pilato / Si lavò le mani e suggellò il Suo destino”), ma adesso chiede di essere accolto con cortesia e tatto: “so if you meet me, have some courtesy / Have some sympathy and some taste / Use all your well learned politesse.” (“quindi se mi incontri, abbi un po’ di cortesia / Abbi un po’ di simpatia e un po’ di gusto / Usa tutta la tua educata cortesia”); e la canzone chiude con una minaccia nemmeno troppo velata nei riguardi di chi non dovesse usare l’educata cortesia richiesta: “Or I’ll lay your soul to waste” (“O getterò la tua anima ai rifiuti”). Negli anni settanta nasce l’hard rock, una musica caratterizzata da suoni metallici, chitarre distorte e voci potenti. Il gruppo simbolo della genesi di questo genere sono i Led Zeppelin: “…Jimmy Page, il chitarrista del gruppo, fu un accanito sostenitore di Crowley, al punto che collezionò tutti i suoi oggetti personali (libri, manoscritti, cappelli e persino le tuniche che utilizzava per i rituali) oltre a comprare la casa dove l’occultista inglese abitava nei pressi di Loch Ness. I Led Zeppelin sono i primi a fare uso di simboli satanici nelle cover dei loro dischi”.[10] Un chiaro richiamo al satanismo è contenuto nell’album III (1970): vicino all’etichetta del disco, Jimmy Page fece incidere il motto di Aleister Crowley: “fai ciò che vuoi”. Sempre sul sito del “Centro Culturale San Giorgio” si riporta un fatto esplicito: ad un giornalista che chiedeva a Page spiegazioni sull’uso di quella frase, la rock-star rispose in modo evasivo: “… ‘l’idea è stata mia. La storia che c’è dietro è troppo lunga da raccontare. Ma l’intenzione era quella di dare un piccolo tocco esoterico. Speravo che nessuno la vedesse.’ Lo stesso membro del gruppo adottò anche un suo personale 666 camuffato.”[11]

A questo punto è importante aprire una parentesi relativa all’utilizzo di messaggi nascosti nella musica. In effetti uno dei brani simbolo dei Led Zeppelin,“Stairway to Heaven”, è diventato quasi da subito la canzone occultistica per eccellenza e il “brano perfetto” per gli appassionati di hard rock: abilmente mascherati da una musica dolce e molto ben costruita, nel brano si celano potenti messaggi subliminali satanici scoperti con la tecnica del backmasking.

Il “backward masking process” è una tecnica utilizzata per inserire i messaggi registrati al contrario, ben udibili quando si fanno girare al rovescio cassette o cd.

Ascoltando normalmente la canzone sarà possibile udire o rumori senza senso, quasi indistinguibili (“backward masking process” propriamente detto) ma anche frasi di senso compiuto antitetico al senso ottenuto facendo invece girare il disco “al contrario” (“backward bifronte”).

Vediamo gli esempi più lampanti di messaggio satanico subliminale contenuto in Stairway to Heaven;

testo 1 : “There’s a feeling I get” ( “C’è una sensazione che provo”)

backmasking 1: “: I’ve got to live for Satan” (“Devo vivere per Satana”)

testo 2: “It’s just a spring clean for the May-queen Yes, there are two paths you can go by But in the long run There’s still time to change the road you’re on” (“È solo una pulizia di primavera per la regina di maggio, Sì, ci sono due percorsi che puoi percorrere, ma nel lungo periodo c’è ancora tempo per cambiare la strada che stai percorrendo”)

backmasking 2: “Here’s my sweet Satan, the one whose little path, won’t make me sad, whose power is Satan. He will give the growth giving you six-six-six.” (“Ecco il mio dolce Satana, la cui piccola via non mi renderà triste, e il cui potere è Satana. Egli darà il progresso dandoti il sei-sei sei”).

La canzone occultistica per eccellenza nasconde molti messaggi segreti: i due soprariportati sono i più potentemente disfunzionali; è singolare come il testo della stessa canzone, ad un certo punto, reciti ad andamento normale: “You know sometimes words have two meanings” (“Sai a volte le parole hanno due significati”), quasi a lasciare intuire che esiste un secondo significato del brano stesso.

Considerando che i messaggi camuffati con il backward masking sono facilmente smascherabili da chi è preparato a scovarli, viene utilizzata un’altra tecnica, il fast-forward message, un espediente in grado di aumentare la velocità dei messaggi subliminali di circa otto volte, oppure di coprirli con suoni di chitarra distorta. Certamente, quando le frasi sataniche sono brevi potremmo essere in presenza di forzature nell’interpretare il significato, ma quando le frasi sono lunghe e frequentemente ricorre la parola “satana” non si può parlare solamente di casualità. “Nell’aprile del 1982 a Sacramento (California), in seguito alle proteste di molti cittadini americani, il “Comitato per la Protezione e per il Materiale Tossico” dell’Assemblea Legislativa della California aprì un’inchiesta sistematica sui messaggi nascosti.”[12] Proprio l’analisi degli stralci musicali rovesciati estratti da Stairway to Heaven sopra riportati, portò alla preparazione di un progetto di legge finalizzato ad obbligare le case discografiche ad indicare in copertina la presenza di eventuali messaggi nascosti. Il mondo della musica rock insorse, ma il provvedimento divenne legge e “..nel 1984 fu creato il ‘Village Freedom’, una comunità per il recupero degli adolescenti vittime degli effetti derivanti dall’ascolto ossessivo del rock satanico”[13]

Il backmasking è dunque una delle tecniche utilizzate per produrre messaggi subliminali. Ma cos’è un messaggio subliminale? “I messaggi nascosti sono stimolazioni subliminali, ovvero segnali che devono incidersi nel cervello di un soggetto appena sotto il limite della sua coscienza. Per convenzione lo stimolo subliminale viene. definito come la quantità più piccola di energia stimolante che l’ascoltatore avverte il 50% delle volte cominciando dalla quantità zero ed aumentando gradualmente”[14] Per messaggio subliminale, quindi, si deve intendere quel tipo di messaggio occulto non direttamente percepibile (perché debole, confuso, molto rapido, ecc) dalla nostra coscienza, ma perfettamente e assolutamente ricevibile a livello inconscio al punto da riuscire ad influenzare il pensiero e il comportamento di una persona: “…la persona non è in grado di opporre resistenza, in quanto il messaggio è captato dall’io inconscio che lo decodifica e lo trasmette all’io cosciente.”[15]

I messaggi subliminali possono essere anche visivi e verbali ma, in questa sede mi limito a parlare di quelli fonici.

Come afferma Paolo Baroni, autore del libro “i principi del tramonto”, una delle opere più complete esistenti in Italia sul tema della relazione tra musica rock e satanismo, oltre al “backward masking process” e al “backward masking bifronte” altra tecnica molto utilizzata per trasmettere messaggi subliminali è il “preconscious message”, in cui le parole vengono sussurrate ad un volume talmente basso o ad una velocità così elevata da risultare appena percepibili e indecifrabili a livello conscio. Sempre dai Led Zeppelin proviene un altro chiaro esempio di backmasking bifronte ad evidente finalità satanica: nella canzone del 1973 “Over the Hills and Far Away” (“”Oltre le colline e lontano”) ad un certo punto del testo troviamo:

testo:” Many is word. That only leaves you guessing. Guessing ‘bout a thing. You really ought to know” (“Molti è una parola. Che ti lascia indovinare. Indovinare quello che Dovresti veramente sapere”)

backmasking: “We ‘re not really rich. It’s all for Satan. Yes, Satan’s really Lord. Yes, we’ll always stay in him” (“Noi non siamo veramente ricchi. Tutto è per Satana. Sì, Satana è veramente il signore. Sì, noi resteremo per sempre in lui”).[16]

Un altro caso di backmasking bifronte, anche se non a sfondo satanico ma sicuramente pericoloso e disfunzionale, è quello che si trova nella famosa canzone dei Queen “another one bites the dust” contenuta nell’album “the game” del 1980; proprio il testo del titolo del brano costituisce un vero e proprio “tormentone” ripetuto molte volte da Freddie Mercury.

Ascoltato “normale” il testo “another one bites the dust” significa “Un altro morderà la polvere”; ma rovesciato risuona esattamente come potente invito all’utilizzo di droga: il backmasking evidenzia che il titolo in realtà dice “Start to smoke marijuana… start to smoke marijuana… start to smoke marijuana…” (“Comincia a fumare la marijuana… comincia a fumare la marijuana… comincia a fumare la marijuana…”).[17]

Anche i Queen hanno brani con evidente contenuto satanico sempre ascoltabili con il backmasking bifronte. Nel brano “one vision” contenuto nell’album del 1986 “a kind og magic” si ha proprio l’esempio di quanto il male sia abile nel travestirsi da bene; un testo che sembra parlare di Dio e di una luce che invece nasconde ben altro:

Testo: “God works in mysterious ways, in mysterious ways» (“Dio opera in modi misteriosi, in modi misteriosi”)

backmasking: “Oh, my sweet Satan, I’ve seen sabbath” (“Oh, mio dolce Satana, ho visto il sabba”)[18]

Se non bastasse, vediamo quello che Paolo Baroni cita come brano che “..toglie ogni dubbio sull’intenzionalità di usare un certo tipo di musica per diffondere messaggi di tipo satanico”[19]: il brano “when electric came to arkansas” contenuto nell’album “Ranch and roll live” registrato dal vivo nel 1973 dai Black oak Arkansas. Tra le grida della folla e la voce degli altri componenti della band, si sente la voce del cantante Jim Dandy Mangrum che canta parole apparentemente senza senso e più volte ripetute a mò di ritornello:

“… dog is he…dog his he…dog is he…dog his he…dog is he…dog his he…natas….natas…natas…natas….” che rovesciate diventano una vera e propria professione di consacrazione a satana: “…satan…satan…satan…satan…. he is god…..he is god…..he is god…..he is god….. (“…..satana……satana….satana…… egli è dio…..egli è dio….egli è dio….”).[20]

(continua)


[1]Anton Szandor LaVey -1930/1997-, scrittore, musicista ed esoterista statunitense, che fondò, nel 1966 (anno che egli chiamò “l’Anno Uno di Satana”), la “Chiesa di Satana”. LaVey amava definirsi “La Grande Bestia 666”.

[2] Climati C., “I giovani e l’esoterismo”, ed Paoline, Milano, 2001, pag 65, intervista tratta da Peterman C, “All American Antichrist”, Tarab edizioni, Firenze, 1999, pag 70

[3] Caneva C., “Musica e Satanismo”, in “Immaginario e satanismo – nuovi percorsi di identità giovanile”, libreriauniversitaria.it, Padova, 2009, pag 141

[4] Fonte: http://www.rockonthenet.com/

[5] http://www.centrosangiorgio.com/rock_satanico/articoli/pagine_articoli/lennon_beatles.htm

[6]Il Centro Culturale San Giorgio, come si legge sul sito del Centro, “.. è un’associazione cattolica, formata da laici, sorta a Ferrara nel 1990. Fin dalla sua nascita, il Centro Culturale San Giorgio ha voluto farsi promotore della diffusione del Magistero perenne della Chiesa e della sua dottrina sociale. In questa prospettiva, i suoi militanti si sono adoperati in ambito eminentemente culturale, intervenendo nella misura del possibile soprattutto laddove i mezzi di comunicazione hanno taciuto (e spesso tacciono ancora per non passare per «retrogradi» o «bacchettoni») su determinati aspetti controversi della nostra società perché ritenuti «politicamente scorretti» o «troppo scottanti».” Il centro, tra le altre cose, è impegnato nello studio del messaggi subliminali e disfunzionali della comunicazione contemporanea

[7]The Family è una setta fondata nel 1968 e guidata dal carismatico e perverso Charles Manson. Manson predicava l’odio per la chiesa e per le persone di colore, alternando le rapine necessarie al mantenimento del suo culto ed il consumo e il traffico di hashish ed LSD. I suoi adepti erano totalmente affascinati da lui, pronti a compiere qualunque azione per compiacerlo. La setta si rese responsabile di numerosi omicidi.

[8]   http://www.centrosangiorgio.com/rock_satanico/articoli/pagine_articoli/lennon_beatles.htm

[9] Fonte: http://www.rockonthenet.com/

[10] Baroni P., “I principi del tramonto”, Ed il Cerchio, Rimini, 1997, pag 85.

[11] Fonte: http://www.ccsg.it/index.html

[12]  Caneva C., “Musica e Satanismo”, op citata, pag 134

[13] Ibidem, pag 135

[14] Baroni P., “I principi del tramonto”, Ed il Cerchio, Rimini, 1997, pag 33

[15] Ibidem, pag 34

[16]Fonte : http://www.centrosangiorgio.com/messaggi_audio/pagine_messaggi/zep_over_the_hills.htm

[17] Fonte : http://www.centrosangiorgio.com/messaggi_audio/pagine_messaggi/queen_another_one.htm

[18] Fonte : http://www.centrosangiorgio.com/messaggi_audio/pagine_messaggi/queen_one_vision.htm

[19] Baroni P, op citata, pag 185

[20] Ibidem, pag 187