Il Papa apre il Sinodo: l’Amazzonia brucia per interessi e nuovi colonialismi

La bocca di Elsa si apre in un sorriso largo. Gli occhi si illuminano. Più ancora delle parole è la mimica del viso a rivelare quanto profondamente abbia vissuto la Messa con cui papa Francesco ha aperto il Sinodo sull’Amazzonia, i cui lavori sono cominciati oggi. Elsa, del popolo Xerente, della regione brasiliana del Tocantins, ha presentato i doni all’offertorio, a piedi scalzi come nella tradizione indigena. “Non avrei mai immaginato di entrare a San Pietro e vedere il Papa faccia a faccia”, dice in un portoghese cantilenante. “Mi sono commosso”, afferma Adriano, anche lui brasiliano ma dell’etnia Karipuna, duramente colpita dagli incendi di quest’estate. Per questo, ha sussultato quando ha udito il Pontefice affermare, durante un’appassionata omelia, con ampie aggiunte a braccio: “Il fuoco appiccato da interessi che distruggono, come quello che recentemente ha devastato l’Amazzonia, non è quello del Vangelo”.

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