«Non voglio più vedere papà». Quei bambini con il cuore straziato
Perché scatta il rifiuto da parte del piccolo che vive la sofferenza per la separazione dei genitori? Esperti a confronto. Non sempre c’entra la violenza. E capita sempre più spesso anche alle mamme

Bambini accolti e rifiutati, maltrattati e abusati. I dati diffusi nei giorni scorsi dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza sui minori maltrattati sono la fotografia di relazioni patologiche e di una società in cui troppi riferimenti familiari appaiono sempre più faticosi, labili, sfrangiati. È certo però tra i 374mila bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali – di cui quelli che subiscono maltrattamenti di diverso tipo sono 113mila con una crescita del 58% rispetto all’ultima indagine del 2018 – una larga percentuale è rappresentata dai piccoli coinvolti nella separazione conflittuale dei genitori.
Di fronte alla famiglia che si disgrega le dinamiche che si innescano sono tante e tutte fonte di disagio e sofferenza. Come il rifiuto da parte dei bambini di incontrare uno dei due genitori che, pur avendo lasciato l’abitazione familiare, vorrebbe continuare ad esercitare il suo diritto- dovere di educare. Di fronte a un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più drammatiche, gli avvocati impegnati nella tutela della famiglia e dei minori hanno sentito l’urgenza di interrogarsi e di confrontare le diverse posizioni, coinvolgendo nel dibattito magistrati minorili, psicologici, psicoterapeuti.
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