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La Giornata mondiale del rifugiato
Abbiamo provato a rispondere ad alcune di queste domande.
Un rifugiato ai sensi della convenzione del luglio 1951 relativa allo status dei rifugiati è una persona che si ritrova fuori dal suo Paese, giustamente timoroso di essere perseguito a causa della sua comunità d’origine, religione, nazionalità e appartenenza a un particolare gruppo sociale, e che non può o non vuole reclamare la protezione dello Stato natio o tornare lì per paura di essere perseguitato.Tutto questo costringe la persona a partire lasciando dietro di sé donne, bambini, genitori , amici , lavoro e la propria cultura.Va per questo ricordato che dietro ogni rifugiato c’è una storia forte e commovente che merita di essere ascoltata.Secondo la normativa Italiana, il rifugiato una volta in Italia deve formulare la sua domanda di asilo e intraprendere un percorso procedurale per ottenere il riconoscimento della protezione internazionale.Durante questa fase, può essere ospitato in un centro di accoglienza in attesa di accedere alla procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato.In questi centri, il richiedente asilo riceve aiuto per la sua integrazione fisica, psicologica e per la sua salute, fornendogli corsi di lingua e di formazione. Ma questo non sempre viene realizzato perfettamente in tutti i centri di accoglienza.Anche se cercano di fare del loro meglio, i rifugiati affrontano difficoltà come il riconoscimento dei titoli di studio, esperienza lavorativa e l’accesso ai corsi di formazione sono molto limitati.Abituarsi al clima, adattarsi ad una nuova cultura e ai nuovi valori è assai arduo.All’arrivo, il rifugiato affronta come prima questione la lingua, uno dei più grandi incubi. Ciò favorisce la mancanza di integrazione sociale, portandolo ad essere emarginato da alcuni individui della società ospitante.L’integrazione nella nuova società è un’enorme battaglia che la maggioranza perde a causa di alcune barriere sociali come il colore della pelle e l’appartenenza religiosa.Malcom X disse: “Dobbiamo riconoscere ogni essere umano senza cercare di sapere se è bianco, nero, bruno o rosso, quando l’umanità si vedrà come una sola famiglia, non ci sarà questione di integrazione o matrimonio inter-razziale.”
Abdoul Aziz BonkoungouVolontario Servizio Civile Universale