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Ricordando un amico
Quando un amico ci lascia, un senso di sconforto ci prende, e solo la certezza nella resurrezione pone un freno al nostro dolore. E’ questo che provo per Giuseppe Ferrari, Beppe per gli amici e i tanti conoscenti. Beppe un uomo di fede, orgoglioso della sua appartenenza all’Azione Cattolica (di cui conservava le tessere ingiallite dal tempo) e al suo impegno nel sociale come presidente del Circolo Acli San Pio X della Chiesa della Santissima Trinità di Borgo Cappuccini.
Il Circolo Acli di Borgo è stato una struttura portante del movimento Aclista con i suoi tantissimi aderenti e io ho avuto modo di conoscere Beppe durante i Consigli Provinciali delle Acli. Da quando dopo il pensionamento Beppe ha lasciato il Circolo, venuto a mancare anche il sostegno dei Padri Cappuccini, il Circolo si è disgregato e una roccaforte delle Acli ha cessato di esistere. Così va il mondo!
Ma cosa ricordare di Beppe? Chi scrive, a maggio del 2021, è stato uno dei pochi fortunati che ha ricevuto in dono da Beppe, un fascicoletto, scritto “interamente a mano”, in ricordo del suo novantesimo compleanno. Un ricordo che si apre con la poesia “La mia isola”, già pubblicata cinque anni prima e ripresa per il novantesimo. In essa si può leggere: “Il mare, il vento, i graniti, la rena / sono gioielli preziosi della Maddalena / Là io, sono nato / Là, ho vissuto uno spazio della vita / Là, la mia adolescenza ho cantato con gioia infinita”. Il ricordo della Maddalena è stato costante nella vita di Beppe e, quando poteva, era felice di farvi ritorno dove incontrava i vecchi amici, alcuni dei quali avevano incarichi importanti nell’amministrazione comunale.
Ritornando al fascicolo del novantesimo compleanno in esso viene riportata la cronaca del viaggio, da lui scritta in rima, una fatica ardua, quando aveva diretto la comitiva di pellegrini verso Compostela. Perché una delle sue attività, come Presidente del Circolo Acli, è stata quella di organizzare dei viaggi durante le vacanze estive e non solo. A uno di questi vi ho partecipato anch’io, a Brentonico, nel Trentino, con la guida spirituale di padre Leopoldo Costi, infatti la presenza di un Cappuccino era una figura imprescindibile nei suoi viaggi.
A questo proposito Beppe scrive ancora: “Per quanto riguarda l’organizzazione dei soggiorni montani e per le feste di Capodanno, io sono andato sempre di persona e molto in anticipo, per visitare, vedere e contrattare alberghi e ristoranti ….e ho sempre ottenuto un ottimo risultato. Insomma Beppe si fidava poco dei depliant delle Agenzie Turistiche!
Al Turismo, attività secondaria, Beppe dava il suo primo impegno alle attività teatrali ed ebbe come aiuto l’amico Mauro Bernini, di cui ne ricordò la memoria in un suo scritto, da quando iniziò questo impegno con Padre Metello Maestripieri. Nell’arco degli anni dal “Gruppo Teatrale Metello” vennero programmate opere importantissime: da “My fair Lady” a “La Signora delle camelie”, da “La Traviata” a “Madame Butterfly”. Cosa dire poi delle “Mostre dei Presepi” che per anni hanno costituito un unicum per la Parrocchia dei Cappuccini!.
Alla sua indimenticabile isola Beppe dedicò un volumetto: “I love La Maddalena”, in cui si descrivono, in modo puntuale ed esaustivo, tutte le sue bellezze. Un volumetto pubblicato da “Il Quadrifoglio”, l’edizione stampata da Bruno Damari, che sul suo mensile “Livorno non stop” ha avuto il merito di raccontare la vita e l’opera di Giuseppe Ferrari. Quel Giuseppe Ferrari che già nel 2017 scriveva: “ora sono contento! Sono arrivato ad essere vecchio, / e guardo al passato con gioia e nostalgia / rivedo tutto come in uno specchio / e ringrazio chi mi ha dato l’intelletto, / la forza , la capacità e la fantasia”. Un abbraccio carissimo Beppe. Sei indimenticabile!