Il «paradosso» del Bangladesh: lo sviluppo porta disuguaglianze

Con difficoltà crescenti e il rischio concreto di un ritorno a una condizione di sottosviluppo, il Bangladesh uscito dalla pandemia dovrà fare scelte che la sua fragilità economica, la collocazione geografica e le opportunità politiche gli imporranno. La corsa all’istruzione superiore – uno dei maggiori fattori che hanno portato alla crescita un Paese di 170 milioni di abitanti su una superficie che è la metà di quella italiana e povero di risorse se si escludono i suoi fiumi e la sua popolazione – si confronta con una realtà che non solo vede crescere la disoccupazione intellettuale, ma anche milioni di nuovi poveri. Altri due fattori, manodopera abbondante e spesso specializzata in settori produttivi come il tessile e l’apertura agli investimenti stranieri, subiscono rispettivamente la contrazione dei mercati esteri e i condizionamenti strategici in un contesto regionale e globale per nulla disteso. Ricordiamo che la Repubblica popolare cinese è qui il maggiore investitore ancor più in comparti come le infrastrutture stradali, ferroviarie e energetiche indispensabili in qualsiasi progetto di sviluppo, ma che acuiscono la dipendenza del Paese dal partner.

continua https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-paradosso-del-bangladesh-lo-sviluppo-porta-disuguaglianze