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Il caso Padova infiamma la politica
La maggioranza tiene la barra dritta sulla maternità surrogata reato universale, ma la rotta della proposta di legge Varchi procede su acque sempre più agitate dopo la richiesta della procura di Padova di annullare la registrazione dei figli di 33 coppie omogenitoriali.
Il testo a prima firma della deputata di Fdi doveva essere votato ieri alla Camera, ma è slittato a causa della fitta agenda di Montecitorio. L’approvazione, quindi, è solo rimandata, ma nel frattempo Palazzo Chigi non ha voluto rinunciare alla difesa del paletto fissato dalla Procura veneta. Se ne è fatto interprete, tra gli altri, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, per il quale i magistrati «hanno semplicemente applicato le leggi», senza contare che «in Italia il matrimonio è soltanto tra uomo e donna e i sindaci non sono sopra la legge». Anche il vicepremier leghista Matteo Salvini è intervenuto sulla questione, nella convinzione che «se la magistratura è intervenuta avrà dei motivi di intervenire. Sostengo che l’amore è bello e libero – ha proseguito – ma per quello che mi riguarda i bambini vengono al mondo se ci sono una mamma e un papà. Le Procure non intervengono perché questo o quel ministro o un politico dicono qualcosa, fortunatamente non è così».
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