I bambini e i mezzi di comunicazione

Continua il nostro viaggio alla riscoperta dei Messaggi del Papa per le Giornate mondiali delle comunicazioni sociali. Torniamo indietro al 2007. È il centenario dello scoutismo, l’anno dell’Agorà dei giovani a Loreto, della firma del Trattato di Lisbona, ma anche l’anno dell’omicidio a Perugia della studentessa inglese Meredith Kercher e, sul fronte digitale nel 2007 Microsoft presenta Vista e Apple lancia il primo “iPhone“.

Nel 2007, il tema della 41esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è: “I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione”. La Chiesa invita dunque a riflettere sulla formazione dei bambini attraverso i media, e sulla formazione dei minori a un uso corretto dei media.

“Educare i bambini ad essere selettivi nell’uso dei media – si legge nel Messaggio – è responsabilità dei genitori, della Chiesa e della scuola”. Il ruolo dei genitori viene riconosciuto come di primaria importanza ma “dovrebbero essere incoraggiati e sostenuti dalla scuola e dalla parrocchia – viene ricordato – nella certezza che questo difficile, sebbene gratificante, aspetto dell’essere genitori è sostenuto dall’intera comunità”.

Una responsabilità verso i bambini che viene considerata come condivisa e impegnativa a partire dall’esempio offerto dai genitori e dalla scelta di contenuti, veicolati attraverso i media, che promuovano “la via della bellezza della verità e della bontà”.

“Da qui, la necessità che i media siano impegnati nell’effettiva formazione e nel rispetto dell’etica” viene richiamato nel Messaggio a firma di Benedetto XVI come un tema di “particolare interesse ed urgenza” non solo per i genitori, ma anche per “coloro che hanno un senso di responsabilità civica”.

Mentre viene riconosciuto che molti operatori dei media sono impegnati nel “giusto” (cf. Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Etica nelle comunicazioni sociali, 4), “occorre riconoscere che quanti lavorano in questo settore si confrontano con ‘pressioni psicologiche e dilemmi etici speciali’ (Aetatis Novae, 19) che a volte vedono la competitività commerciale costringere i comunicatori ad abbassare gli standard”. Un appello, in tal senso, viene rivolto all’industria dei media. Ma l’appello è per la formazione ai media anche nella Chiesa. Con una attenzione particolare ai bambini e ai minori. Una esortazione così attuale ancora oggi.

“La Chiesa stessa, alla luce del messaggio della salvezza che le è stato affidato – si legge nel Messaggio della 41esima Giornata –  è anche maestra di umanità e vede con favore l’opportunità di offrire assistenza ai genitori, agli educatori, ai comunicatori ed ai giovani. Le parrocchie ed i programmi delle scuole oggi dovrebbero essere all’avanguardia per quanto riguarda l’educazione ai media. Soprattutto, la Chiesa vuole condividere una visione in cui la dignità umana sia il centro di ogni valida comunicazione”

Firmato Benedetto XVI, 24 gennaio 2007

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