Gpa, da tutto il mondo il sostegno alla legge italiana sul «reato universale»

«I deputati italiani hanno oggi una opportunità storica»: dichiarare fuorilegge la pratica della gestazione per altri (Gpa), «nuova forma di tratta», dovunque sia realizzata. «Attendiamo il loro voto con speranza e fiducia». Un potente sostegno alla proposta di legge che approderà in Aula il 19 giugno e che rende la maternità surrogata reato universale, cioè anche se commesso all’estero (da cittadini italiani, s’intende) arriva dalle più importanti organizzazioni abolizioniste di tutto il mondo e da un drappello di femministe dai nomi altisonanti, dalla francese Agacinski all’americana Corea.

Pochi giorni fa oltre 500 intellettuali e politici italiani di area progressista hanno avviato una petizione contro la maternità surrogata, vista come lesiva della dignità delle donne e dei bambini, ma senza nominare espressamente la proposta di legge, sostenuta da tutto il centro destra. Ragioni politiche, evidentemente. Preoccupazioni di casacca che non toccano chi in questi anni ha imbastito una articolata rete per l’abolizione universale della maternità surrogata. In primis la Rete italiana per l’inviolabilità del corpo femminile che ha rilanciato la grande mobilitazione internazionale per l’utero in affitto reato universale, insieme a Radfem Italia e Finaargit (rete femminista internazionale contro ogni riproduzione artificiale, ideologia gender e transumanesimo).

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