“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”

Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Tutti gli esseri umani hanno e sentono “nostalgia del paradiso”; aspiriamo ad essere nella Gloria, a vivere nella Gloria. Così lo diciamo nelle migliori occasioni quando diciamo: “questa è la gloria”.

La festa dell’Ascensione del Signore esprime la dimensione dell’esaltazione e glorificazione della natura umana di Gesù, come contrappunto all’umiliazione ricevuta nella condanna e nella morte in croce. Gesù finisce la sua vita terrena e ritorna al Padre. Dalla sua risurrezione e Ascensione al cielo, i cristiani conoscono l’obiettivo finale: essere in quel luogo dove si trova Gesù, il Cielo.

Prima della partenza del Maestro, i discepoli non sono amareggiati. La loro gioia si spiega perché Gesù ha lasciato loro un dono: la promessa dello Spirito Santo; e poi ci ha lasciato anche un compito, ovvero, essere suoi testimoni fino ai confini del mondo. Inoltre, quell’addio è stato molto diverso dagli altri. Il Signore Gesù mentre se ne andava li benedisse. Ha lasciato questo mondo a braccia aperte, come aveva fatto sulla croce, benedicendo l’umanità e aprendo definitivamente a tutti il cammino e le porte del cielo.