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Linea.. di pensiero. Quale giustizia?
Essere giusti in un mondo di ingiustizie non è assolutamente facile. La tendenza dell’individuo in una società liquida e “predatoria” è di rischiare di annegare nel collettivo e di farsi travolgere dai vizi e quindi di perdersi nel mondo. Essere giusti è saper dare voce a chi non ha voce. È prendere coscienza e agire. È saper fare parti disuguali a chi ha bisogni diversi. È dividere la ricchezza secondo le necessità particolari, non secondo una spartizione compensativa che dà a chiunque la stessa fetta di pane.
C’è chi ha bisogno di una fetta, chi di due o più e chi di sole briciole. Così come è giustizia saper donare il tempo secondo i bisogni di ciascuno. Si pensi alla piaga della Dispersione Scolastica. Non basta fare ore di Scuola ma occorre passare ad una personalizzazione del percorso formativo ed educativo che tiene in considerazione la cura dell’altro. E dedicarsi agli studenti secondo i loro bisogni e le loro inclinazioni.
Dal tempo per tutti ai tempi per ognuno! La giustizia è avere una rettitudine nella propria condotta di vita. La giustizia è la capacità di essere equi, di non fare preferenze o favorire privilegi. Ma di dare secondo le necessità, non per interesse o per ricevere qualcosa in cambio. Ecco il dividere il pane, il condividere guardando i volti delle persone, non misurando e calcolando ma solo donando con generosità.
Abbiamo bisogno di costruire in noi una giustizia che sia guidata dall’amore. È allora che sapremo fare bene anche “facendo giusti calcoli”.