56ª giornata mondiale della pace

Siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione. Dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà; prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo e sono in grande difficoltà. Lo scandalo dei popoli affamati ci ferisce. Abbiamo bisogno di sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società. Solo spendendoci in queste situazioni, con un desiderio altruista ispirato all’amore infinito e misericordioso di Dio, potremo costruire un mondo nuovo e contribuire a edificare il Regno di Dio, che è Regno di amore, di giustizia e di pace.

È questo il centro del messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della pace di quest’anno, che parte dalla pandemia che il mondo ha vissuto per tracciare nuove linee di guida di convivenza e prossimità. Significativo che proprio il 1 gennaio siamo chiamati a pensare la pace, perché questo sia il nostro buon proposito per tutto l’anno, perché ognuno dei giorni che verranno sia incentrato su gesti di pace, nella quotidianità, nel nostro piccolo, col vicino di casa, in famiglia. La pace si costruisce ad ogni passo, in ogni momento, ad ogni respiro. Sia questo l’augurio più caro a tutti i nostri lettori per il 2023. Pace!

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