The Economy of Francesco

Ci hanno chiesto di spiegare perché EoF è importante – non lo darei per scontato. Anche perché… cosa vuol dire essere importante? Essere riconosciuti? Presenti nei grandi tavoli? Lo scopriremo in cammino.

EoF potrà essere importante finché riuscirà a cogliere dai giovani, che riportano la voce della realtà, una profezia, che si concretizza non solo domani ma soprattutto oggi! Qualcuno potrebbe dire che è importante perché siamo stati invitati dal Papa, ma più grande di questo è la risposta di tanti giovani del mondo che sentono questa chiamata come un qualcosa di personale, e sono pronti a vivere di conseguenza, facendo scelte di vita che compromettono, non solo quelle convenienti.

Quale chiamata? “Dare un’anima all’economia”. Questo è l’invito. Tutti i giovani (imprenditori, changemakers e ricercatori) che rispondono attivamente a questo invito sono Economy of Francesco. Lo scorso settembre abbiamo fatto il primo incontro globale in presenza (dopo 2 anni di eventi online per via della pandemia) ad Assisi. Vi erano presenti circa 1000 giovani da tutto il mondo, e oltre a loro ce ne sono tanti altri che per diverse ragioni (come per l’assurda negazione del visto) non sono riusciti a venire.

Concretamente ci si organizza in 12 villaggi tematici. I nomi di questi villaggi mettono insieme due grandi parole del nostro tempo: una strettamente economica (lavoro, finanza, energia ..)  e una seconda – con cui la prima sembra essere in tensione (cura, umanita’, poverta’) – che rappresenta la sfida a cui siamo chiamati oggi… poiché è proprio lì dove siamo chiamati a fare la differenza – questo è stato fin da subito un chiaro segno dell’aspetto profetico di EoF, che non potrebbe mai mancare ad una realtà che porta il nome di Francesco. I nomi di tutti gli hubs e le rispettive sezioni dedicate si trovano sul nostro sito.

Oltre ai villaggi ci sono diversi hubs locali sparsi nei territori, oltre a eventi formativi come la EoF School e EoF Academy che si svolgono telematicamente a livello globale. All’interno di ciascuno di questi gruppi si cerca di portare avanti iniziative concrete che portino a vivere per (e qui cito il patto firmato ad Assisi tra i giovani e Papa Francesco) un’economia…

“…di pace e non di guerra,…che contrasta la proliferazione delle armi, specie le più distruttive,…che si prende cura del Creato e non lo depreda,…a servizio della persona, della famiglia e della vita, rispettosa di ogni donna, uomo, bambino, anziano e soprattutto dei più fragili e vulnerabili,…dove la cura sostituisce lo scarto e l’indifferenza,…che non lascia indietro nessuno, per costruire una società in cui le pietre scartate dalla mentalità dominante diventano pietre angolari,…che riconosce e tutela il lavoro dignitoso e sicuro per tutti, in particolare per le donne, un’economia dove la finanza è amica e alleata dell’economia reale e del lavoro e non contro di essi,…che sa valorizzare e custodire le culture e le tradizioni dei popoli, tutte le specie viventi e le risorse naturali della Terra,…che combatte la miseria in tutte le sue forme, riduce le diseguaglianze e sa dire, con Gesù e con Francesco, “beati i poveri”,…guidata dall’etica della persona e aperta alla trascendenza,…che crea ricchezza per tutti, che genera gioia e non solo benessere perché una felicità non condivisa è troppo poco.

Noi in questa economia crediamo. Non è un’utopia, perché la stiamo già costruendo. E alcuni di noi, in mattine particolarmente luminose, hanno già intravisto l’inizio della terra promessa.”

Guarda il videohttps://youtu.be/jK2UITG2K98