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L’odissea dei mille sulle navi delle ong, tra ispezioni e soccorsi selettivi
In italiano si chiama «Umanità», ed è tenuta alla larga. Per decreto. Il governo Meloni ha deciso, ricalcando i passi del primo esecutivo Conte, che le navi del soccorso civile nel Mediterraneo non devono assicurare le cime alle banchine nazionali, tra cui la “Humanity 1” con un centinaio di bambini e ragazzini non accompagnati a bordo. A poca distanza altre tre navi con un totale di circa mille persone, mentre nessun ostacolo è stato opposto a una petroliera che ha effettuato due soccorsi e rapidamente sbarcato i superstiti in Sicilia.
Anche se questa sera è arrivata l’autorizzazione all’ingresso (ma non allo sbarco) nel porto di Catania, il ministro dell’Interno Piantedosi è stato categorico: «Le persone che hanno i requisiti possono scendere, ci facciamo carico di ciò che presenta problemi di ordine assistenziale e umanitario senza derogare al fatto che gli obblighi di presa in carico competono allo Stato di bandiera».Una versione che sta preoccupando non poco anche le autorità marittime italiane, che temono di trovarsi trascinate in qualche altro guaio giudiziario per non aver dato seguito, se non allo sbarco, quantomeno al trasbordo dei migranti. «Il richiamo alle esigenze di sicurezza francamente appare scomposto – dice ad Avvenire una fonte dell’ammiragliato -, quando migliaia sbarcano autonomamente o da mercantili senza che nessuno si sogni di fare un controllo preventivo in mare».continua https://www.avvenire.it/attualita/pagine/migranti-quattro-navi-ong-davanti-alla-sicilia