Il video di insulti

Gli scontri a distanza sui social sono ormai una triste e diffusa consuetudine. Botte e risposte, a ritmo forsennato, che diventano vortici di insulti molto difficili da fermare. Eppure, “il dialogo e l’intelligenza dovrebbero prevalere”, ricorda il 29enne don Alberto Ravagnani, il prete ambrosiano youtuber da decine di migliaia di follower, oggi coadiutore dell’oratorio san Filippo Neri della parrocchia san Michele Arcangelo di Busto Arsizio (Varese).

A lui le offese sono arrivate da un “gigante” del web come il rapper Fedez, che durante la centesima puntata del suo podcast «Muschio Selvaggio» (condotto insieme a Luis Sal anche in versione video), ha preso di mira il giovane sacerdote, con una serie di insulti censurati dal beep, ma espliciti nel labiale.

I due si erano incontrati nel 2020 proprio per realizzare una punta del Muschio Selvaggio: Fedez, incuriosito dalla figura del sacerdote, lo aveva invitato in studio di registrazione (insieme allo youtuber e streamer, Il Masseo) e avevano parlato serenamente di religione, Chiesa e giovani, pur esprimendo opinioni differenti. Le visualizzazioni erano state oltre 4 milioni e mezzo e il video era stato un vero successo.

Qualche mese fa, il cantante aveva deciso di bloccare il don senza spiegazioni, accusandolo di averlo “tartassato” di messaggi. Don Alberto aveva smentito tutto, ma l’amicizia social si era definitivamente deteriorata.

Gli espliciti e volgari insulti dell’ultimo podcast hanno però spinto il giovane sacerdote a sfruttare l’occasione per affrontare il tema, perché “atteggiamenti del genere, se passano nel silenzio, vengono in qualche modo legittimati e giustificati”. In un video, intitolato “Impariamo l’educazione con Muschio Selvaggio -. Alcune semplici ma fondamentali lezioni per vivere bene insieme e non fare brutte figure”, il giovane sacerdote ha stilato una sorta di manifesto intelligente per l’uso dei social.

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