I Bitcoin, cosa sono e come funzionano

Una conferenza promossa da "Il centro"

Questa iniziativa culturale – ha detto il presidente del circolo culturale “Il Centro” Fabio Del Nista- si colloca in prosieguo a quella sull’Intelligenza artificiale sempre proposta dall’ Ing. Livio Lazzari. Si tratta di un tema di interesse crescente, infatti in America Trump ha lanciato una campagna di apprezzamento di questo strumento sul quale anche noi stasera vogliamo entrare.

L’Ing. Livio Lazzari, già ricercatore del CNR e con l’intera vita dedicata all’informatica a livello dirigenziale, ha affrontato il tema dell’incontro: “I Bitcoin, cosa sono e come funzionano”.

Ha iniziato dicendo che le criptovalute (di cui i Bitcoin fanno parte) utilizzano la crittografia  nello scambio di messaggi e di operazioni che avvengono tramite documenti informatici digitalizzati. Documenti cifrati e decifrati che si basano non su numeri piccoli, ma su quelli di non meno di 70 cifre, perché “più grandi sono i numeri, più è difficile che si scoprano”.

L’utilizzo della crittografia permette -ad esempio- che la firma su un documento sia quasi impossibile ad essere falsificata. Il Bitcoin è definibile come “una moneta elettronica”, creata nel 2009, si dice da uno sconosciuto forse di origine giapponese, è una valuta, cioè è “un tipo di moneta paragonabile ad una merce di scambio sui generis”, non toccabile, intangibile e in forma digitale. E’ difficile dire che cosa con essa si possa comprare. Nel tempo ha acquisito un valore stratosferico perché introdotta come “un centesimo di dollaro”, quel centesimo ha oggi un valore di centomila dollari”. Inoltre il Bit coin non è gestibile e non è controllabile da nessuna Banca. La loro gestione e il loro controllo è “pubblico” esercitato su base volontaria. Perciò per farla funzionare c’è bisogno di un “Blockchain”, cioè di un “registro pubblico” su cui vengono registrate tutte le operazioni, non può esserci riservatezza delle operazioni. Si tratta quindi di “un estratto conto universale” dove tutte le operazioni sono visibili.

I Bitcoin stanno tutti in questo registro che è costituito da una catena di “blocchi” che sono le transazioni “da persona a persona”. Il blocco non si può cancellare e ci si inscrive confezionando “un blocco nuovo”, lo si inserisce nella catena e “lo si diffonde via internet”. Per tutte queste operazioni sono necessari dei “volontari” che lo controllano e lo verificano per ottenere il consenso di tutti, se il controllo passa, il “nuovo blocco”è accettato e la transazione ha successo. Il trasferimento dei Bit avviene da un proprietario ad un altro tramite “una chiave pubblica e una privata” in un sistema di input e di output che si basa “su numeri e non su nomi”. Chiunque può ottenere le due chiavi che sono commerciate da “un cambia valute” e per far questo è necessaria una attrezzatura particolare. Il “volontario” deve essere remunerato, ha diritto ad un premio in “Bitcoin nuovi”, “tutti i Bit in circolazione sono stati creati come premio”. Il volontario, con l’andar del tempo viene remunerato sempre di meno e si arriverà ad una ricompensa … zero!

Tutte le operazioni che avvengono attraverso “i blocchi” e l’opera dei volontari determinano un consumo di energia elettrica molto alto. Si stima che il consumo sia più di quello della Finlandia in un anno, per questo gli ecologisti ne sono avversari. Per la compravendita dei Bitcoin non ci dono intermediari, c’è la certezza delle operazioni compiute, tutto avviene nell’anonimato assoluto, non ci sono limiti negli importi, non esistono controlli delle autorità monetarie. Per tutte le operazioni che avvengono si tratta “sempre e solo di una registrazione su un libro”. Per questo motivo i diretti interessati possono essere i paesi affetti da deflazione, da stati o persone che non possono o non vogliono pagare con le monete internazionali, chi non ha accesso al sistema bancario, ma i principali interessati “sono gli speculatori”!.

Oltre a Bit coin -ha terminato l’Ing. Lazzari- esistono altre criptovalute che ultimamente sono aumentate a dismisura, si deve anche ricordare che per la BCE il valore delle criptovalute è zero., ne esistono anche ancorate alle valute internazionali legate sul valore del dollaro. Fabio Del Nista ha infine ricordato che i Bitcoin rientrano nel progetto di tassazione del Governo tramite la Consob.