Il Papa: conoscere sé stessi per difendersi dalle manipolazioni del diavolo

Ci siamo noi con le nostre “password” spirituali, le “parole che toccano il cuore perché rimandano a ciò per cui siamo più sensibili”. E c’è il diavolo, il “tentatore”, che “conosce bene queste parole-chiave” e tocca i nervi scoperti, tentandoci, ipnotizzandoci, illudendoci “con l’attrattiva” di carriera, titoli di studio, relazioni. Cose “belle ma illusorie”. Poi c’è Dio, unico a poterci dare “la conferma” del nostro valore: “Ce lo dice ogni giorno dalla croce: è morto per noi, per mostrarci quanto siamo preziosi ai suoi occhi”. Papa Francesco prosegue nell’udienza generale il ciclo di catechesi sul discernimento e in questo primo mercoledì di ottobre, parlando a migliaia di fedeli in Piazza San Pietro, invita a scavare nelle profondità dell’anima per “conoscere sé stessi”. Ciò che ci fa gioire, che ci fa soffrire, che ci fa capitolare.

Conoscere sé stessi

“Un buon discernimento richiede anche la conoscenza di sé stessi. Esso infatti coinvolge le nostre facoltà umane: memoria, intelletto, volontà, affetti”, spiega il Papa. “Spesso non sappiamo discernere perché non ci conosciamo abbastanza, e così non sappiamo che cosa veramente vogliamo”. È proprio da questo “dialogo insufficiente tra la vita religiosa e la nostra dimensione umana, cognitiva e affettiva” che nascono “dubbi spirituali e crisi vocazionali”.

Avete sentito tante volte: “Ma quella persona, perché non sistema la sua vita? Mai ha saputo quello che vuole …”. C’è gente che … E poi sì, la sua vita va così, perché non sa neppure lui quello che vuole. Senza arrivare a quell’estremo, ma anche a noi succede che non sappiamo bene che vogliamo, non ci conosciamo bene.

continua https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-10/papa-francesco-catechesi-udienza-generale-5-ottobre-2022.html