Papa Francesco racconta la sua mediazione per lo scambio di 300 prigionieri

Papa Francesco ha mediato personalmente per facilitare lo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. Una notizia che negli ambienti diplomatici circolava da tempo ma che ora è stata confermata dal Pontefice nel corso del consueto incontro con i gesuiti al termine dei viaggi apostolici.

“Sono venuti da me alcuni inviati ucraini. Tra questi il vicerettore dell’Università Cattolica dell’Ucraina, accompagnato dall’assessore per le questioni religiose del Presidente, un evangelico”, ha rivelato papa Francesco incontrando in Kazakistan 19 gesuiti che operano nella cosiddetta «Regione russa» della Compagnia di Gesù. “Abbiamo parlato, discusso. È venuto anche un capo militare che si occupa dello scambio dei prigionieri, sempre con l’assessore religioso del presidente Zelensky. Questa volta – aggiunge il Papa lasciando intendere che vi fossero stati altri colloqui – mi hanno portato una lista di oltre 300 prigionieri. Mi hanno chiesto di fare qualcosa per operare uno scambio. Io ho subito chiamato l’ambasciatore russo per vedere se si poteva fare qualcosa, se si potesse velocizzare uno scambio di prigionieri”.

La conversazione è stata raccolta dal direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, presente all’incontro. È inclusa nel quaderno 4135, in uscita sabato.

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