Linea… di pensiero. I nostri anziani

Una riflessione sul tempo che viviamo

Commuove osservare i volti delle persone anziane consumati dagli anni, le loro gambe che non li sollevano più, le loro mani intrise di  macchie e di rughe,  la loro bocca che non dice più e che deve essere perfino alimentata da altri. E  immagini che anche loro sono stati bambini. Adesso bisognosi di assistenza perché non più in grado da soli di compiere gli atti quotidiani della vita. Ma basta chiudere gli occhi e pensarli correre dietro una palla, o a scuola con i loro compagni, o a giocare per strada spensierati e felici. E in questo periodo di carnevale immaginarli quando festeggiavano con maschere e coriandoli, stelle filanti e frittelle e cenci! Persone con i loro ricordi ormai chiusi nella cassaforte della loro anima. È un grande dono che i figli  abbiano come punto di riferimento educativo i nonni, anche quelli non più autosufficienti, perché così cominciano fin da piccoli a comprendere che la vita è un crescere e decrescere. È gioia e spensieratezza ma anche dolore e fatica.

La fatica di accettare l’invecchiamento! Soprattutto occorre evidenziare loro  l’importanza della cura (avrò sempre cura di te,  sei un essere speciale!) perché la vita è un dono prezioso da rispettare sempre. Il diritto alla vita, mai il diritto alla morte! È un bel monito la canzone di Simone Cristicchi “Quando sarai Piccola” : “Ti starò vicino, come non ho fatto mai”! (….) “Ci sono cose che non puoi cancellare, Ci sono abbracci che non devi sprecare. Ci sono sguardi pieni di silenzio Che non sai descrivere con le parole. C’è quella rabbia di vederti cambiare E la fatica di doverlo accettare. Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria Che non so dimenticare” (…).