Così la preghiera ha unito l’Europa

Un continente in ginocchio, ma questa volta la crisi non c’entra. Conta l’umiltà e la saggezza di riconoscersi bisognosi di aiuto e di sostegno per vincere una forza grande e terribile come l’odio che arma la guerra in Ucraina. Ieri l’Europa si è raccolta in preghiera per chiedere il do-no della pace.

E come forma ha scelto quella dell’adorazione eucaristica. In ginocchio dunque davanti al Santissimo Sacramento per invocare il Signore facendo proprio l’appello di papa Francesco che chiede «a ciascuno di essere costruttore di pace e di pregare perché nel mondo si diffondano pensieri e progetti di concordia e di riconciliazione ». L’iniziativa, promossa dal Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa) ha trovato pieno sostegno dalla Cei.

Dal Nord al Sud del nostro Paese i vescovi hanno sollecitato le comunità, da quelle piccolissime alle più grandi, a raccogliersi davanti a Gesù Eucaristia magari rinnovando le catene, i turni che in tante realtà, soprattutto durante la Settimana Santa, riempiono le chiese anche di notte.

Ad accompagnare l’animazione di questi momenti, un apposito sussidio preparato dall’Ufficio liturgico nazionale. «In questo giorno in cui la liturgia della Chiesa celebra la festa dell’Esaltazione della Santa Croce – si legge nel testo –, ci uniamo con tutte le Chiese d’Europa per implorare da Dio il dono di una pace duratura nel nostro continente. In modo particolare, vogliamo pregare per il popolo ucraino perché sia liberato dal flagello della guerra e dell’odio». Un richiamo che risuona nella preghiera del Papa (la pubblichiamo integralmente qui a fianco) al centro della liturgia: Signore, «tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace». (continua a leggere https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/la-pace-si-costruisce-in-ginocchio-cos-la-preghiera-ha-unito-leuropa)